Mentre nasceva, nelle foreste del Minnesota, era il gennaio 2010, le webcam erano già lì per immortalare i suoi primi vagiti e trasmetterli on line facendo nascere un vero popolo di Hope che ha continuato a seguire su internet la sua crescita alla scoperta del mondo dedicando a lei e alla sua mamma Lily, una pagina facebook cliccata la 130mila fans. Tanta pubblicità alla nascità e alle avventure di questa giovane orsa americana, divenuta una stella del web, secondo i ricercatori doveva servire “per rendere la specie più simpatica e favorirne la protezione. Invece tutto questo non è bastato. Non è bastato il suo nome portafortuna Hope, cioè speranza, non è bastata la partecipazione della cucciola al documentario della Bbc “The Bear Family & Me” come protagonista per farla riconoscere ad un cacciatore che l’ha incontrata, mentre, non troppo lontana dalla sua tana, passeggiava nei boschi.
I ricercatori della North American Bear Center di Ely che seguivano gli spostamenti di Hope grazie ad un collare Gps l’avevano vista l’ultima volta il 14 settembre poi non erano più riusciti a localizzarla. L’orsa dovrebbe aver perso il collare elettronico e spostandosi senza controllo, essere finita nella stazione esca del cacciatore che puntato il fucile, ha sparato.
La morte di Hope è stata accolta con dolore e sconforto da tutti i suoi fans in particolar modo dai ricercatori per cui era quasi “una di famiglia” e sono proprio loro che sulla pagina facebook di Hope hanno scritto: “Sappiamo chi è il cacciatore, non avrebbe mai aperto il fuoco contro un orso dotato di collare radio e soprattutto non ha ucciso Hope volontariamente”.
Questo non cancella l’indignazione di chi ama questi meravigliosi abitanti dei boschi minacciati, solo nel Minnesota, da 9.000 cacciatori che lo scorso anno hanno ucciso 2.600 esemplari dei 19.000 presenti, scegliendo quelli più giovani dalle carni più tenere.
Foto: www.style.it
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