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Due signore con il cagnolino in braccio allontanate da un bar di Sacile (PD). La legge consente l’accesso ai cani nei bar e ristoranti

01/02/2023

A Sacile (PD), due donne, entrate a far colazione con i loro cagnolini, un chihuahua ed un barboncino in braccio, sono state allontanate dal bar  che non permette l’ingresso con i cani all’interno ma obbliga i clienti accompagnati dal cane a consumare all’esterno o ancora peggio a lasciare gli animali incustoditi fuori agganciati con i guinzagli agli appositi ganci predisposti all’esterno del locale.Occhio a lasciare il cane legato fuori o all'interno di un negozio - Diritto.net
Una delle due signore ha dichiarato al gazzettino.it: «Sono una cliente abituale e di solito faccio colazione nei tavolini esterni proprio perché sulla porta c’è il classico cane dentro il cerchio rosso sbarrato; poi fuori c’è la ringhiera a cui fissare il guinzaglio. Stavolta però ho visto la signora davanti a me che aveva chiesto di entrare con il suo chihuahua in braccio. Così ho pensato che finalmente fossero cambiate le disposizioni, che il bar avesse deciso di aprire ai cani e mi sono fatta avanti anch’io». La cosa invece ha sollevato le ire della titolare che ha ricacciato fuori la signora, a suo dire in modo anche verbalmente deciso. All’osservazione che al banco c’era un’altra cliente con il cane che stava già bevendo il suo cappuccino è scattata l’espulsione anche per lei, tra l’altro arrabbiatissima. «Lei perché aveva chiesto e ottenuto di poter entrare con il cane ed io perché ci ha fatto passare entrambe per maleducate, quando non era così».
Ma cosa dice la legge? Può il titolare di un locale impedire l’ingresso ai 4zampe?
A livello nazionale, il Regolamento di Polizia veterinaria prevede che i cani possono essere portati nelle vie o negli altri luoghi aperti al pubblico solo se sono tenuti al guinzaglio o se hanno la museruola.
Sempre secondo il Regolamento di Polizia veterinaria, devono avere contemporaneamente sia il guinzaglio sia la museruola quando sono condotti sui mezzi di trasporto pubblici oppure nei locali pubblici.
Più di recente, il Ministero della Salute ha validato il Manuale della FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), nel quale si legge che è consentito l’accesso ai cani nelle zone aperte al pubblico di bar e ristoranti, a condizione che siano muniti di guinzaglio e museruola.
Sono considerati “pubblici” i luoghi, di proprietà del demanio dello Stato, che sono accessibili al pubblico (ad esempio gli uffici e, in generale, le strutture pubbliche).
Sono “aperti al pubblico” i luoghi che, pur essendo di proprietà privata, sono accessibili al pubblico secondo le regole di accesso e le limitazioni stabilite dal proprietario o gestore.
Resta il divieto di introdurre cani o altri animali domestici nei locali dove si preparano, manipolano, trattano e conservano gli alimenti (ad esempio nelle cucine), come stabilito anche dal Regolamento n. 852/2004/CE, che vuole impedire le contaminazioni degli alimenti stessi.
A questo proposito, sempre il Ministero ha specificato, con due note successive (n. 11359/2017 e n. 23712/2017), che all’interno o all’esterno degli esercizi di vendita al dettaglio di alimenti, possono essere predisposti appositi locali oPadova - Viene cacciata dalla pasticceria per i suoi cani: è polemica - Razze di cani spazi in cui accogliere gli animali.
Inoltre, nel caso in cui esistano regolamenti locali che autorizzano l’ingresso degli animali negli spazi di vendita, l’esercente deve garantire che gli animali non possano entrare in contatto diretto o indiretto con gli alimenti, sia sfusi che confezionati, dei quali devono sempre essere garantire igiene e sicurezza.
Insomma, i cani possono entrare nei ristoranti? L’ultima parola spetta al gestore
Dunque, non esiste un divieto assoluto di ingresso ai cani nei bar o ristoranti, ma devono essere rispettate speciali cautele in quelli in cui sono presenti sostanze alimentari.
Bisogna tenere presente, tuttavia, che il gestore di una struttura aperta al pubblico, come il ristorante o un altro esercizio commerciale, può sempre decidere di non consentire l’accesso degli animali, in forza del suo diritto di stabilire le regole di accesso a una proprietà privata, seppure aperta al pubblico.

In questo caso si crea anche l’obbligo di esporre all’ingresso, in posizione ben visibile, un cartello con specifico avviso che gli animali non sono ammessi.


Categorie: Cani, Cura e gestione