Dopo Loonkito, il leone più anziano del Parco Nazionale di Amboseli, in Kenya, altri sei leoni sono stati uccisi dai pastori Masai per difendere le loro mandrie. L’agenzia per la conservazione del Kenya (Kenya Wildlife Service, KWS), in un comunicato, ha denunciato che sono in totale 10 gli animali uccisi dalla scorsa settimana aggiungendo che sono stati organizzati incontri con i rappresentanti delle popolazioni locali.
Il rischio di conflitto tra uomo e fauna selvatica, sempre più frequente, le incursioni di animali selvatici nelle aree popolate sono aumentate a causa dello sviluppo urbano che ha ridotto l’ habitat e le aree di caccia di questi grandi felini a rischio estinzione. Possiamo dire che il leone, uno dei predatori terrestri piu? possenti al mondo, simbolo delle grandi pianure africane, sia ancora il re della savana temuto da tutti gli altri animali?
Le ricerche piu? recenti ci raccontano che, in realta?, questi carnivori fanno una vita piuttosto difficile, oggi piu? che mai ricca di sfide e difficolta?. La maggior parte dei leoni africani vive ormai in parchi naturali. Gli individui che invece si spostano all’esterno possono attaccare il bestiame (e a volte le persone). I leoni, infatti, si abituano subito a cacciare mucche e capre, molto piu? semplici da catturare delle loro prede abituali. E i pastori cercano percio? di ucciderli.
Nonostante i tanti i progetti di conservazione impegnati nella protezione del leone, uno rivolto proprio ai guerrieri e pastori Masai del Kenya che traggono sostentamento dai visitatori che vengono ad ammirare i leoni e il loro stile di vita tradizionale (progetto Lions Guardians).Gli animali selvatici diventano così una risorsa e non qualcosa da combattere e contrastare e la convivenza si semplifica. Altre soluzioni prevedono una compensazione per il bestiame ucciso dai predatori oppure il pagamento di un affitto dei pascoli.
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