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Disattesi gli impegni di cambiamento della Sindaca Raggi per la tutela degli animali. Delusi dalle parole dell'assessora Muraro sul Bioparco, nulla sembra cambiare

25/11/2016

Abolizione delle botticelle con riconversione delle licenze e tutela dei cavalli: e’ stato uno degli impegni che i principali candidati alla poltrona di sindaco di Roma avevano promesso all’unisono in campagna elettorale. Tra loro naturalmente anche l’attuale sindaco Virginia Raggi.
Il programma della Raggi prevedeva  impegni precisi per la tutela degli animali, tra i quali anche lo stop alla costruzione dell’acquario al laghetto dell’Eur, la dismissione del Bioparco, il potenziamento del volontariato e dei canili pubblici anche per favorire l’adozione dei trovatelli. A elezione avvenuta la prima cittadina di Roma Capitale e la sua giunta sembrano aver perso la memoria e in qualche caso addirittura pronti a fare il contrario di quanto promesso con lo sconcerto di quanti avevano sperato di vedere a Roma un cambio di tendenza sulle politiche di tutela degli animali.
«Prendiamo atto delle parole pronunciate ieri dall’assessora Muraro sul Bioparco e sul progetto di farne un fiore all’occhiello della città. All’amministrazione comunale, all’assessora e alla Sindaca Raggi che in campagna elettorale sugli animali si era espressa con ben altri toni, vorremmo ricordare che a Roma, come nel resto del Paese, l’”eccellenza” non può e non deve passare per le strutture di cattività. Parlare di benessere per animali privati della loro naturale libertà è, né più né meno, un’ossimoro». Lo dichiara la Sezione Enpa di Roma, che prosegue: «Dalle botticelle al soccorso degli animali, passando per la tutela della biodiversità, purtroppo non vediamo altrettanto zelo nell’affrontare i numerosissimi nodi critici della città, sui quali la sindaca in campagna elettorale impegnata in prima persona».
«E’ evidente che i problemi sul tappeto non si risolvono nel giro di pochi mesi, tuttavia – conclude la Protezione Animali capitolina – è sconfortante notare che a cinque mesi dall’elezione di Virginia Raggi tali temi non siano neanche entrati nell’agenda politica. E che quando sono finiti al centro del dibattito pubblico, come nel caso delle parole dell’assessora Muraro, sono stati affrontati perpetuando le dinamiche del passato».


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