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Delfinario multato dalla Forestale, violate norme Cites

12/08/2013

Nei delfinari italiani, come più volte denunciato dagli animalisti si consumano ripetute violazioni di legge a danno degli animali.
Grazie all’attivita’ ispettiva sulle strutture zoologiche da parte della Task force interministeriale che non conosce soste e a cui partecipano funzionari del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, medici veterinari del Ministero della Salute e del Servizio CITES del Corpo forestale dello Stato, i controlli confermano le denuncie.
Dopo l’Acquario di Alghero, qualche giorno fa e’ toccato ad uno storico delfinario italiano. Nel corso del sopralluogo, svolto in presenza delle autorita’ veterinarie della regione e della ASL, sono state rilevate numerose irregolarita’ rispetto alle previsioni del decreto legislativo 73/2005 – in materia di giardini zoologici – e del D.M. 469/01 che disciplina il mantenimento dei tursiopi in cattivita’. Solo per citarne alcune, sono risultati assenti ripari per gli animali dal sole e dalla vista del pubblico, un sistema di raffreddamento e di pulizia adeguata dell’acqua, nonche’ un idoneo programma di trattamenti medico veterinari. Inoltre, sono risultate assenti adeguate vasche per il trattamento medico veterinario degli animali, per la quarantena e per le femmine in gravidanza o allattamento.Irregolarita’ che hanno comportato la contestazione, dal parte del Servizio CITES del Corpo forestale dello Stato, di sanzioni amministrative per un ammontare fino a euro 18.000. A seguito delle nuove norme in materia di zoo e delfinari, maggiormente sensibili alle esigenze biologiche e di benessere delle specie ospitate, l’attuale vasca di contenimento, che risale a qualche decennio fa, risulta irregolare e non idonea a consentire un adeguato movimento dei tursiopi e garantire la salute fisica e psichica degli esemplari, costretti ad una convivenza coatta nel gruppo sociale dove sono inseriti. Anche grazie al contributo di esperti in mammiferi marini, si e’ potuta riscontrare la somministrazione ai delfini di tranquillanti per inibire i problemi di aggressione intraspecifica e di cure ormonali, anche in questo caso in modo continuativo e prolungato, per non far esprimere i comportamenti legati alla maturita’ sessuale e impedire la riproduzione in consanguineita’. Gli esiti del sopralluogo sono stati comunicatri all’Autorita’ giudiziaria. (Asca red/mpd) 


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