Il portale dedicato
al mondo degli animali
Online
dal 2010

Patrocinato 
dall’Ente 
Nazionale 

Protezione 
Animali 

Con il patrocinio di ENPA

Dedicato a te: Lucky!

03/10/2011

Dedicato a te: Lucky!

Senza pietà il dolore affonda nel mio petto la sua lama rovente e una sofferenza indicibile mi strazia l’anima.
Istintivamente dondolo il mio corpo avanti e indietro per allentare la stretta che  mi toglie il respiro. E’ un movimento involontario! Chissà … forse quel ritmo oscillante che genera la vita si ripete inconsciamente di fronte al tormento di una morte, quasi fosse un viatico per quel soffio vitale, affinché continui in un’altra dimensione.
A tratti mi rassereno pensando che ti ho dato tutto senza lesinare. Tu mi hai regalato la tua vita, io so di averti reso felice. Poi le grandi braccia della tua assenza mi avvolgono in una fitta nebbia che mi impedisce di vederti anche se percepisco la presenza della tua energia.
E’ successo tutto così rapidamente! Il tuo entusiasmo nel vedermi, il folle girotondo, la caduta dal letto e poi i guaiti e i tuoi occhi che mi guardavano imploranti! Ero sconvolta e ti ho soccorso immediatamente e, mentre  sentivo  i tuoi denti serrarsi intorno al mio pollice, ho proseguito a correre ansimante verso l’ambulatorio veterinario …..Poi la fine. Nel giro di mezz’ora era tutto irrimediabilmente finito!
E la mia mente ripete all’infinito le ultime immagini di te. La terribile sequenza di quelle estreme, concitate azioni mi colpisce in pieno volto e grido! Un grido lacerante che subito cerco di soffocare e contenere nel silenzio dell’ anima.
I sedici anni insieme a te sono stati spesso duri a causa del  tuo difficile carattere, ma nel contempo sono stati meravigliosi. Per sedici anni hai respirato il mio respiro, hai confuso il tuo odore con il mio.
Giorno e notte osservavi i miei movimenti in maniera minuziosa fino a non farti sfuggire il più piccolo, impercettibile gesto. Sentivo continuamente i tuoi occhi puntati su di me: due fanali neri in una nuvola bianca! Mi parlavi con il linguaggio dei tuoi sguardi e con i segnali del tuo corpo e io ti rispondevo: “Bello! Bello amore mio, gioia di mamma!” Un giro di parole sempre uguali, ma pronunciate ogni volta con rinnovato amore.
Mi permettevi di farti le carezze solo quando lo decidevi tu! Eppure ero contenta ugualmente. Mi hai morso tante di quelle volte che non me le ricordo più! Nonostante tutto ero felice vicino a te. Sapevo che non eri cattivo, ma solo pauroso e diffidente. Ti ho amato e rispettato. Mi sono presa cura dei tuoi problemi, ti ho protetto, ti ho aiutato nelle difficoltà e nei malanni della tua età avanzata anche se mi rendevi il compito veramente difficile. Non era colpa tua se eri così ombroso! Ti ho accudito con abnegazione, amore e, soprattutto, con immensa gioia, mai controvoglia. E avrei continuato a farlo in eterno, se pure con una certa ansia. Sì, l’ansia di provare il morso dei tuoi denti che facevano davvero male. L’ansia di assistere impotente al tuo declino: negli ultimi cinque mesi avevi avuto un calo vertiginoso. Sempre più spesso ti vedevo disorientato e confuso, notavo l’andatura un po’ affaticata. Non sopportavi più nulla ed era diventato un problema perfino farti tagliare le unghie! Chissà se avevi qualche dolore e non lo potevi dire. Non lo so. Però so che ti adoro, piccoletto mio! Sei sempre quello che vidi per la prima volta con la vertigine di un ricciolo spiovente sulla fronte.  Tu, Lucky, piccolo, grande “essere” che, nelle tempeste della vita, hai voluto tenere sempre uniti la tua mamma e il tuo papà! Che infinito potere conteneva quel corpicino di cinque chili!
Io e papi riuscivamo a prevedere ogni pericolo. Ci eravamo accorti che scivolavi e, non volendo correre il rischio di eventuali fratture, avevamo sistemato un largo tappeto intorno al letto. Purtroppo ci hai costretti a toglierlo: ci vedevi poco e lo percepivi come un ostacolo. Avevi paura di quella cosa nuova, tremavi terrorizzato e, alle nostre rassicurazioni, rispondevi digrignando i denti!
Ah, se solo non avessi avuto quel folle momento di euforia che, per un attimo, ti ha fatto credere di essere ancora agile come un cucciolo!
Piango la tua assenza Lucky perché è devastante e sconfinata. Le ferite dei tuoi morsi, con i punti o senza, sono sempre guarite, ma il tuo cuoricino ora si è arrestato!
Mi consola il fatto di non averti fatto soffrire, non avrei potuto sopportarlo. E penso che quando verrà il mio turno, anche io vorrei andarmene silenziosamente nel sonno con mani delicate e amorose che mi accarezzano. Non so se accadrà, però sono sicura che in quell’istante ti vedrò venirmi incontro correndo con le orecchie al vento e ti stringerò forte tra le braccia mentre tu, invece di mordermi, mi passerai sul viso il musetto umido.
Addio Lucky, che il Signore ti accolga su verdi prati, nella luce di tutte le sue creature!
E ricorda, amore mio, che noi non siamo stati i tuoi padroni, ma siamo stati, siamo e resteremo sempre la tua mamma e il tuo papà!

Dedicato a Lucky Teatini Liani, nato il 12 novembre 1995 e volato in Cielo il 6 settembre 2011. Scritto da Maddalena Liani Teatini
Roma, 11 settembre 2011 


Categorie: Storie del cuore