E’ stato pubblicato in questi giorni in Gazzetta ufficiale il decreto del ministro per lo Sport Andrea Abodi, che indica le misure contro i reati ai danni degli animali specificando anche i “requisiti di sicurezza, salute e benessere degli atleti, dei cavalli atleti e del pubblico, nelle manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico con impiego di equidi che si svolgono al di fuori degli impianti o dei percorsi autorizzati”. Una delle prescrizioni del Decreto prevede che i palii cittadini sano vietati ai fantini che nei cinque anni precedenti abbiano riportato condanne per reati di questo tipo, dall’abbandono al maltrattamento
Il provvedimento, di concerto con i ministeri della Salute e dell’Agricoltura,supera l’ordinanza valida per tre mesi emessa il 23 dicembre dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato (comunque applicabile alle istanze fin qui presentate). Rispetto a quella, non c’è più il divieto di partecipazione per fantini positivi ad alcol-test a campione prima della gara, benché sia precisato che è vietato l’uso di alcol, sostanze stupefacenti o dopanti. Sono invece ordinati controlli antidoping sugli “equidi”, quindi cavalli e asini, anche prima della gara.
Il decreto, fra l’altro, semplifica la procedura di autorizzazione per le manifestazioni, conferma che ai palii non possono essere utilizzati cavalli sotto i quattro anni, e che le corse di velocità sono precluse ai purosangue inglesi, per via dei numerosi incidenti avvenuti. La bardatura e le attrezzature da utilizzare, ferratura compresa, “devono essere idonee ad evitare all’animale lesioni, dolore o sofferenze”, ed “è sempre consentito l’utilizzo di protezioni per gli arti degli equidi, dietro specifica indicazione del medico veterinario alla cui presenza si svolge la manifestazione”. Le protezioni obbligatorie dei fantini, per capo e corpo, devono essere conformi a quelle utilizzate dal ministero dell’Agricoltura o dalla Federazione italiana sport equestri.
Sono previste disposizioni per la sicurezza del tracciato come nel Palio di Siena, manifestazione conosciuta in tutto il mondo, intorno a cui si rincorrono è da anni al centro di polemiche degli amanti degli animali che manifestano tutto il loro disappunto per come i cavalli sono oggetto di un qualcosa che non gli appartiene e che spesso ne porta alla morte: “È una gara rischiosa e spesso teatro di incidenti: dal 1970 al 2015 sono morti circa 50 cavalli“, ha denunciato la Lav.
Enpa ha condannato fermamente il provvedimento che presenta indicazioni di principio vaghe e generiche che lasciano agli organizzatori ampi margini di discrezionalità e di interpretazione perché risulta essere assolutamente generico nei principii e che, al contrario, cancella le poche, scarse, tutele oggi esistenti per gli animali.
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