In occasione del Darwin day, ricordato il 12 febbraio scorso, anniversario della nascita di Charles Darwin, naturalista padre della teoria dell’evoluzione e ispiratore della scienza della conservazione, che con le sue opere e i suoi studi ha messo in discussione la visione antropocentrica del Pianeta. il Wwf ricorda 5 specie salvate dalla scienza.
Illustrando l’imprescindibile ruolo della scienza nella conservazione del nostro patrimonio di biodiversità, Darwin ci ha fatto capire che solo la scienza può, da un lato aiutarci a diffondere le corrette conoscenze e a vincere ataviche paure e pregiudizi su molte specie animali.
Wwf indica 5 storie di specie animali un tempo a rischio o vittime di pregiudizi e leggende, che grazie al progresso scientifico sono state rivalutate, protette e salvate.
– Il lupo. Sull’orlo dell’estinzione negli anni ’70 del secolo scorso in Italia, da allora grazie al Wwf, al Parco Nazionale d’Abruzzo e ai primi studi scientifici l’immagine del lupo è stata “riabilitata”. La scienza ha svelato la sua grande capacità di movimento e la sua socialità pur essendo elusivo e notturno.
– Serpenti e pipistrelli in Italia. Le vipere per prime, ma anche natrici, biacchi, cervoni e le diverse specie di chirottero che vivono nel nostro Paese sono state nei secoli perseguitate e uccise perché considerate simbolo del “male”. La scienza ha mostrato che i serpenti sono abili cacciatori di roditori e importanti tasselli degli ecosistemi dove vivono, mentre i pipistrelli sono aiutanti nel contenimento degli insetti e in particolare delle zanzare.
– la lince iberica (Lynx pardinus) è la specie di Felide più minacciata al mondo. Nel 2002, c’erano appena 94 linci in natura, ormai sull’orlo dell’estinzione. Dal 2006, però, è stata implementata la riproduzione in cattività e la popolazione di lince iberica ha oggi più di 1.300 individui in natura.
– Il rinoceronte bianco settentrionale (Ceratotherium simum cottoni) è estinto in natura nel 2008. Negli anni scorsi restavano in vita solo due femmine, madre e figlia, in cattività. Dopo molti tentativi, nell’agosto del 2019 gli scienziati sono riusciti a fecondare in vitro gli ovuli dalle ultime due femmine sopravvissute.
Fonte: Wwf/Ansa
Categorie: Cura e gestione, Mondo animale
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