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Daniela Bianchi Presidente Wwf: nel 2016 pochi passi avanti nella tutela della natura, bene le tigri e i panda, male i parchi italiani

30/12/2016

Quello che si avvia a conclusione è stato “un anno con più ombre che luci per l’ambiente”. Un anno in cui è entrato in vigore l’importante Accordo di Parigi per la lotta ai cambiamenti climatici, l’anno delle buone notizie per alcune specie simbolo come tigri e panda, “ma che nel nostro Paese continua a segnare un pesante segno meno sia nelle politiche di difesa della biodiversità che rispetto alla strategia di decarbonizzazione”. Il 2016, comunque, “è stato un anno dal grande valore simbolico per il Wwf in Italia che ha festeggiato cinquant’anni di battaglie in difesa della natura e della biodiversità”, e l’associazione è stata “protagonista di diversi traguardi: dal lavoro alla Cop22 di Marrakech al salvataggio delle Direttive comunitarie ‘Habitat’ e ‘Uccelli’ (che tutelano il 18% del territorio europeo e il 19% di quello italiano)”, dice Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia.
“Il 2016 ha visto il Wwf particolarmente impegnato nella lotta al bracconaggio in Italia e all’estero (la campagna Ferma il Massacro di Natura contro il bracconaggio di gorilla ed elefanti nel parco di Dzanga Sangha nella Repubblica Centro Africana) ed ancora in prima linea nella difesa delle specie simbolo – prosegue Bianchi – come dimostra il contributo per fermare il piano che prevedeva la possibilità di abbattimento dei lupi con la raccolta di circa 200mila firme consegnate al ministro dell’Ambiente Galletti.”
“Mentre il 2016 verrà ricordato per la nascita della più grande area marina protetta in Antartide per proteggere mammiferi marini, pinguini e alcuni tra gli ecosistemi più fragili e importanti del pianeta, in Italia l’iter di riforma della Legge Quadro sulle Aree Protette, con l’approvazione in prima lettura al Senato, rischia di compromettere il lavoro straordinario di tutela della biodiversità e nella gestione dei Parchi svolta negli ultimi decenni – prosegue Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia – Una riforma licenziata dal Senato, senza tener conto delle osservazioni e dei suggerimenti di tutto il mondo ambientalista, è una ferita che ci auguriamo, nel 2017, possa essere sanata da una maggiore capacità di ascolto alla Camera, per ottenere una più giusta riforma capace di migliorare la legge esistente, e non di indebolirla, e coniugare la difesa del sistema di tutela naturalistico e paesaggistico del nostro Paese e il necessario sviluppo sostenibile. A cominciare dalle risorse destinate ai nostri Parchi nazionali che per il prossimo anno rappresentano solo lo 0,3% dell’ammontare complessivo della Legge di Bilancio (78 milioni su 27 miliardi complessivi)”. Nel 2016, però, non sono mancate le buone notizie: per la prima volta in 100 anni il numero delle tigri è in crescita (3.890 secondo gli ultimi censimenti governativi. Nel 2010 erano 3200) e un nuovo censimento in Cina sullo stato del Panda gigante ci ha felicemente sorpreso dandoci il quadro di una popolazione in leggero aumento (la sua popolazione è ad oggi di 1864 esemplari). Anche nel 2016 le oltre 100 oasi Wwf hanno difeso e protetto la ‘Natura d’Italia’ tutelando oltre 35mila ettari di natura selvaggia e unica sottraendola al degrado, al bracconaggio, all’inquinamento e all’illegalità. Sono maturi i tempi per un segnale forte per combattere i crimini di natura attraverso l’inasprimento delle sanzioni penali nei confronti di bracconieri che sottraggono alla comunità animali straordinari come lupi e orsi o che impoveriscono i nostri mari con azioni di pesca illegale. “Molte delle sfide del 2016 resteranno centrali anche nel 2017 a cominciare dall’emergenza clima. Il Governo italiano deve chiedere alle amministrazioni pubbliche e agli imprenditori di dare gambe, come è stato stabilito a chiusura della Cop 22, all’Accordo di Parigi, accelerando i tempi per la una strategia di decarbonizzazione e per lo sviluppo. 


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