Una cucciolina meticcia di appena sei mesi presa a calci nella pancia e nelle costole fino ad ucciderla. Le indagini dei carabinieri di Piacenza, hanno portato alla denuncia per uccisione di animale di un piacentino di 55 ann, compagno della proprietaria della cagnolina. Rischia una pena da quattro mesi a due anni. Le indagini hanno confermto che lo scorso 7 maggio, mentre era sulla pista ciclabile, improvvisamente e senza motivo – come hanno riferito alcuni testimoni – avrebbe preso a calci la cagnolina Liù, una piccola meticcia nera. La stava portando a passeggio quando l’avrebbe colpito con violenza con circa una decina di calci.
A confermarlo l’autopsia effettuata sull’animale – che pesava solo 4 chili e mezzo – dall’Istituto Zooprofilattico di Gariga di Podenzano. Nel referto dell’esame autoptico, radiologico e tossicologico è scritto, riferisce l’Arma, “morte ascrivibile a schock emorragico da emotorace verosimilmente di natura traumatico, compatibile con i calci a livello di costato”. L’uomo invece ha sempre negato tutto, sostenendo di aver trovato la cagnolina esanime e che forse poteva aver ingerito un pezzo di vetro o un boccone avvelenato. Lui e la compagna erano andati presso una clinica veterinaria per chiedere aiuto, ma poi grazie alle testimonianze sono scattate le indagini. Proprio i testimoni avevano raccontato di aver visto il cane sollevato in aria dalla violenza dei calci.
Diversa la tesi dell’avvocato dell’uom: «Il mio assistito e la sua compagna adoravano il cane, e sono disperati per la sua morte». «Smentisco l’uccisione di Liù – continua -. Non gli avrebbe mai fatto nulla di male. Quel giorno l’aveva al guinzaglio e stavano facendo una passeggiata, ci ha giocato facendola saltare sulle gambe (?) e poi l’ha lasciata libera per qualche minuto, quando l’ha ritrovata era già a terra, esamine e dalla bocca usciva del sangue. Ha chiamato la compagna e insieme sono andati alla clinica veterinaria: purtroppo Liù era già morta. Di lì le indagini. La donna che ha raccontato di aver visto il mio cliente prendere a calci il cucciolo era molto, troppo lontana, probabilmente lo ha visto quando stavano giocando. L’autopsia inoltre non ha evidenziato ossa rotte o ematomi».
L’autopsia non ha rilevato neppure veleno e che gioco poteva essere quello di farla volare con i piedi in alto?
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