Secondo i ricercatori dell’Università di Leicester, i peli di gatto potrebbero essere il modo perfetto per catturare i criminali. Hanno dimostrato che un singolo pelo di gatto contiene DNA che potrebbe collegare un sospettato e una scena del crimine, o una vittima.
Circa il 26% delle famiglie del Regno Unito possiede un gatto e con un felino medio che perde migliaia di peli ogni anno, è inevitabile che una volta che te ne allontani, porterai con te prove della presenza pelosa del convivente felino. Ciò è potenzialmente utile nelle indagini forensi su attività criminali.
Mentre un colpevole umano può fare di tutto per non lasciare dietro di sé il proprio DNA, i peli di gatto trasferiti contengono il proprio DNA che potrebbe fornire un collegamento tra un sospettato e una scena del crimine o una vittima.
In un articolo pubblicato sulla rivista Forensic Science International: Genetics all’inizio di questo mese, i ricercatori dell’Università di Leicester descrivono un metodo sensibile in grado di estrarre la massima informazione sul DNA da un solo pelo di gatto.
Emily Patterson, autrice principale dello studio, ha dichiarato: “Il pelo perso dal tuo gatto è privo della radice del pelo, quindi contiene pochissimo DNA utilizzabile. In pratica possiamo solo analizzare il DNA mitocondriale, che viene trasmesso dalle madri alla loro prole, ed è condiviso tra i gatti imparentati per via materna.”
Ciò significa che il DNA del pelo non può identificare individualmente un gatto, rendendo essenziale massimizzare le informazioni in un test forense.
Tuttavia, un nuovo metodo identificato dai ricercatori ha permesso loro di determinare la sequenza dell’intero DNA mitocondriale, garantendo che sia circa dieci volte più discriminante rispetto a una tecnica utilizzata in precedenza che esaminava solo un breve frammento.
Il dottor Jon Wetton, del Dipartimento di genetica e biologia genomica dell’Università, ha co-diretto lo studio ha detto: “In un precedente caso di omicidio abbiamo applicato la tecnica precedente, ma siamo stati fortunati che il gatto del sospettato avesse una variante mitocondriale insolita, poiché la maggior parte dei lignaggi dei gatti non potevano essere distinti l’uno dall’altro. Ma con il nostro nuovo approccio praticamente ogni gatto ha un tipo di DNA raro e quindi il test sarà quasi certamente informativo se verranno trovati dei peli.”
Il team ha testato il metodo in un caso di gatto smarrito, in cui il DNA dei resti scheletrici di una gatta scomparsa poteva essere abbinato al DNA dei capelli della sua prole maschio sopravvissuta.
Il co-responsabile dello studio, professore di genetica, Mark Jobling, ha aggiunto: “Nei casi penali in cui non è disponibile il DNA umano da testare, i peli di animali domestici sono una preziosa fonte di collegamento delle prove e il nostro metodo lo rende molto più potente. Lo stesso approccio potrebbe essere applicato anche ad altre specie, in particolare ai cani.”
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