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Con la crisi cucce vuote in Usa, cani in calo e crollo gatti. In Italia abbandoni forzati

13/08/2012

La crisi entra nelle case, ma anche nelle cucce. Svuotandole con un trend senza precedenti.
Accade negli Usa, dove per colpa delle difficolta’ economiche, il modello familiare ‘mamma-papa’-due figli-un pet’ che ha dominato per decenni inizia a vacillare. Parola di veterinari, che questa settimana hanno lanciato l’allarme a San Diego durante il meeting dell’Avma, l’American Veterinary Medical Association.
“In 5 anni la percentuale di famiglie che possiedono uno o piu’ animali domestici e’ diminuita del 2,4%”, ha riferito Karen Felsted della Felsted Veterinary Consultants di Richardson, Texas. Il che significa che 2,8 milioni di famiglie americane sono diventate ‘petless’: “Un numero molto significativo, chiaramente legato alla congiuntura economica attuale”, assicura l’esperta. Calano i cani (-2 milioni), ma spariscono soprattutto i gatti con un crollo di 7,6 milioni.
Dal 1986, anno in cui l’Avma ha iniziato uno specifico monitoraggio quinquennale, l’aumento degli animali di ogni specie ospitati nelle case degli States e’ stato continuo e costante. Dal 2006 al 2011, invece, la curva ha invertito direzione. Accanto ai tipici sintomi di un’economia indebolita – meno soldi, piu’ debiti, meno matrimoni – si e’ aggiunto l’effetto piu’ inatteso del ‘deserto in cuccia’. “Quando il vecchio animale di casa muore – spiega Ron DeHaven, Ceo dell’associazione veterinari americani – la gente non lo rimpiazza piu’, probabilmente perche’ non puo’ piu’ permetterselo”.
A influenzare in negativo la popolazione di ‘quattrozampe’ d’Oltreoceano ci sono poi fattori di natura socio-demografica, precisa Stephen Zawistowski dell’American Society of the Prevention of Cruelty to Animals di New York. In genere, infatti, a possedere animali sono soprattutto famiglie tradizionali composte da madre, padre e uno o piu’ figli. I single, le coppie senza bimbi e gli anziani, al contrario, almeno negli Stati Uniti sono meno propensi alla convivenza con un pet. E proprio perche’ la famiglia ‘vecchio stampo’ sta perdendo terreno, anche cani e gatti cominciano a uscire dagli schemi di vita dell’americano-tipo.
E in Italia? Il Rapporto 2011 dell’Eurispes ha calcolato che oltre 2 connazionali su 5 (41,7%) convive con uno o piu’ animali, cani nella maggior parte dei casi, con una spesa media annua per cure veterinarie che 9 volte su 10 non supera i 200 euro. Secondo una recente denuncia dell’Enpa di Firenze, pero’, con la crisi e’ aumentato significativamente il numero degli abbandoni forzati, da parte di proprietari costretti a rinunciare all’amico a 4 zampe proprio per motivi economici.
Ma sempre secondo le associazioni non manca nemmeno chi, pur di non rinunciare alla compagnia di un pet, e’ disposto a indebitarsi. Nel 2011, per esempio, l’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) segnalava un aumento di italiani che comprano a rate: una via che l’anno scorso sarebbe stata scelta da 300 mila famiglie. Una notizia che lascia quanto meno perplessi. Perché, non avendo disponibilità economica, si dovrebbe contrarre un debito per aggiudicarsi un cane con pedigree, quando nei canili, oltre a bellissimo meticci, ci sono anche tanti cani di razza che aspettano solo una famiglia che li accolga? (Adnkronos Salute)


Categorie: Animali e Cultura