Il portale dedicato
al mondo degli animali
Online
dal 2010

Patrocinato 
dall’Ente 
Nazionale 

Protezione 
Animali 

Con il patrocinio di ENPA

Comandante polizia municipale del casertano vieta acqua e cibo ai randagi. Proteste dei cittadini supportati dalle associazioni animaliste

16/07/2018

Nel comune di Carinaro, nel casertano, il comandante della Municipale ha pubblicato un’ordinanza, che vieta assolutamente di dare cibo e acqua ai cani randagi della zona. Immediate le reazioni di tanti abitanti che erano soliti occuparsi di questi sfortunati animali. Il divieto diffuso nella cittadina recita esattamente: “Si pregano tutti i condomini di evitare tassativamente di dare da mangiare agli stessi. Tanto si comunica per la salvaguardia della pubblica e privata incolumità. Si precisa che tutto il condominio è responsabile dell’eventuale imbrattamento della strada adiacente lo stabile mediante scatolette contenitori di cibo per cani e per questo sanzionabile a norma di legge“.
Una signora del posto, poco convinta dell’ordinanza, si è rivolta alla responsabile della locale sezione Enpa per chiedere delucidazioni: “Cara Emma G. come la interpreti questa ordinanza da parte del comune di Carinaro e alcuni residenti che ci vietano anche con minacce di non dar da mangiare e da bere ad alcuni cani di quartiere tranquillissimi, ti posso garantire ed assicurare che i cani sostano all’ esterno del condomino e che sono accettati e benvoluti dalla stragrande maggioranza degli abitanti i quali provvedono quotidianamente al loro benessere sia con gli alimenti, con l’acqua e con antiparassitari. I cani sono buonissimi giocano con i bambini e non ti nego che si spaventano appena vedono chi ha tentato più volte di allontanarli con bastonate. E’ giusto che autorità comunali mostrino totale indifferenza e insensibilità verso chi ha necessità di vivere? Ma costoro conoscono le leggi che tutelano gli animali e sanno dei doveri specifici verso di loro? E per finire aggiungo che il malcontento verso questi poveri esseri indifesi è proprio di chi già possiede un cane. Che vergogna! Stiamo contattando Striscia la notizia e l’ufficio legale dei diritti animali”.
La responsabile Enpa ha dato il suo parere: “A questo comando della P.M. di Carinaro, voglio solo ricordare, che in altre città di Italia, la Polizia Municipale, .Carabinieri e Polizia di Stato sono sempre attenti e disponibili ad applicare le leggi per la tutela degli animali, contro ogni forma di maltrattamento. Questione di cultura e sensibilita’….inoltre, a codesto comandante, voglio ricordare che, secondo il d.p.r. del 79,il sindaco e’ responsabile del benessere di tutti gli animali del proprio territorio.”
Anche la Presidente nazionale di LNDC – Animal Protection, Piera Rosati, ha scritto al Commissario Prefettizio di Carinaro chiedendo se tale iniziativa fosse condivisa dall’amministrazione o se fosse una battaglia personale del vertice della Polizia Municipale. “Non è la prima volta che un’amministrazione comunale cerca di affamare i randagi”, afferma Piera Rosati, “e come al solito non staremo a guardare. Tutti i cani hanno un proprietario e, nello specifico, i cani randagi sono di proprietà del Comune che deve garantire il loro benessere e la loro salute. In questa circostanza, come in tante altre, sono invece i cittadini ad assicurare cibo, acqua e antiparassitari a questi animali mentre un rappresentante dell’Ente vorrebbe vietare loro di alimentarli, andando contro tutte le leggi nazionali e locali a tutela degli animali.” “Affamare i cani non è la soluzione al problema del randagismo, piuttosto può essere la causa di una denuncia per maltrattamento e abbandono. Le uniche soluzioni al randagismo sono maggiori controlli sui cani di proprietà da parte proprio della Polizia Municipale, per verificare che siano regolarmente registrati all’anagrafe canina, e la sterilizzazione dei cani senza proprietario – e quindi del Comune – affinché non si riproducano. Idealmente, sarebbe anche opportuno incentivare la sterilizzazione dei cani padronali in modo da evitare cucciolate indesiderate”, conclude Rosati.
Al comandante non resta che tornare sui suoi passi.


Categorie: Varie