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Cinghiale “solidale”? Enpa: “Giù la maschera! Non facciamo passare politiche di sterminio per solidarietà. Le persone si aiutano in altro modo”

19/05/2021

“Sterminiamo i cinghiali e vinceremo la fame nel mondo”. Su per gìù sembrerebbe la convinzione della Regione Toscana che ha lanciato l’iniziativa “cinghiale solidale” e che vedrebbe la collaborazione delle associazioni di cacciatori e di Banco Alimentare “per distribuire carne di cinghiale alle persone in difficoltà”. Davvero la Regione Toscana e la vicepresidente Stefania Saccardi pensano di poter far passare questa operazione di sterminio di ungulati come un’opera benefica? Le persone in difficoltà non si aiutano certo aumentando le battute di caccia al cinghiale, battute che ricordiamo non si sono fermate neanche con il Covid e con le dure restrizioni applicate invece alla maggior parte dei cittadini. E’ chiaro l’intento di voler mascherare la politica fallimentare a favore della caccia e quindi di uccisioni e stermini portata avanti, soprattutto in Toscana, da oltre vent’anni; politica che non ha ottenuto alcun risultato sul fronte del contenimento degli ungulati presenti sul territorio. La gestione faunistica, d’altronde, è una materia seria, scientifica e non svendibile sulla pelle degli animali, in nome di facili consensi elettorali.
Se la Toscana intende intervenire in modo incisivo e serio per aiutare gli agricoltori e gli allevatori dovrebbe partire dall’applicazione dell’articolo 19 della legge 157/92 sulla tutela della fauna selvatica che dice chiaramente che bisogna applicare periodicamente tutti i metodi ecologici obbligatori per legge prima di ricorrere a misure come gli abbattimenti che, ripetiamo, non hanno mai risolto nulla. E sicuramente faranno lo stesso i tanti italiani che ormai hanno capito che dietro lo sterminio dei cinghiali ci sono tanti, troppi interessi, primo fra tutti quello di far continuare le battute di caccia. Anche nel Rapporto Italia Eurispes di ieri si evince come la tutela degli animali stia particolarmente a cuore nel nostro Paese. Il 63,5% degli italiani si è dichiarato espressamente contrario alla caccia. I tempi in cui si cercava di far passare il cacciatore come l’eroe del momento che liberava la nonna dal lupo sono più che passati! Consigliamo alla Regione Toscana di concentrare il proprio tempo e le proprie risorse su concrete politiche sociali e ambientali che possano realmente portare  benefici ai cittadini più in difficoltà.


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