Oggi 31 gennaio si chiude ufficialmente la stagione venatoria, una strage operata da cacciatori armati fino ai denti contro animali, pchi e indifesi. Incalcolabili i danno all’ambiente, 56 le vittime tra i cacciatori e la gente comune solo da settembre a inizio dicembre. Tra i danni che questa inutile e pericolosa attività causa, non solo la minaccia alla vita delle persone ma anche degli animali d’affezione – cani e gatti – che sempre più spesso rimangono vittime delle armi da fuoco.
Come nel caso di Gianna, una gatta ricoverata presso il rifugio dell’Enpa di Pistoia, trovata mentre cercava di muoversi trascinando le gambe, esanime per la sofferenza patita. Sottoposta a radiografia, la lastra ha rivelato che la micia aveva il corpicino pieno di pallini, uno dei quali comprimeva la colonna vertebrale. Una situazione molto critica che, grazie all’impegno di una volontaria fisioterapista, è stata in parte recuperata, salvando Gianna da morte certa e da una lenta agonia.
Purtroppo, sono sempre più numerosi non solo i casi di uccisione e ferimento di cani e di gatti, spesso avvenuti in proprietà private, ma anche quelli di abbandono dei cani “da caccia”, il più delle volte detenuti in condizioni orribili dentro box – in stato di denutrizione e sofferenza – per poi essere lasciati ad un triste destino una volta anziani e malati. Nei canili del resto gli esemplari – anche di razza – di cani da “caccia” sono sempre presenti in gran numero.
Il numero dei cacciatori, invece, è in forte calo: il 74,3% (dati Eurispes) degli italiani è notoriamente contrario a questa pericolosa attività, eppure il pretesto con cui autorizzare gli spari anche oltre la stagione di caccia si trova sempre, come ad esempio per le volpi, che, essendo considerate competitor del popolo delle doppiette poiché si nutrono della fauna pronto caccia – lepri e fagiani – reimmessa nel territorio per far divertire i cacciatori stessi, vengono abbattute durante tutto l’anno. Sterminate peraltro senza tenere conto dell’importante ruolo biologico che questo predatore ha nel contenere in maniera del tutto naturale altri animali, come ratti e nutrie. Ma gli italiani si sono organizzati con petizioni, lettere di protesta e richieste che in alcuni casi sono riuscite a salvare la vita di migliaia di animali.
E Gianna? Sembrerebbe che abbia trovato una casa, purtroppo l’adozione è stata momentaneamente rinviata per cause di forza maggiore, ma ci auguriamo che presto possa ricongiungersi con la sua famiglia e avere una lunga vita felice lontana dalle doppiette.
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