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Cavalli e pony usati come pupazzi per una giostra vivente in Francia. L'Enpa protesta con l'ambasciatore francese in Italia

31/07/2013

Giostre con cavallini veri: è l’ultima crudele novità, rispuntata dai tempi dei saltimbanchi, che si sta diffondendo nelle feste paesane in giro per l’Europa, in particolare in Spagna e in Francia: «un meccanismo infernale che sfrutta animali vivi come robot», come lo definisce il blog animali.bloglive.it. Una particolarmente triste si trovava lo scorso weekend a Digne les Bains, in Provenza, ed è stata segnalata su Facebook da un gruppo di musicisti italiani in trasferta che l’hanno definita “squallida”. 
«I cavallini giravano in tondo in modo ossessivo e senza riposo per tutta la sera, cavalcati da bambini a volte indemoniati», commenta indignato uno di loro sotto la foto pubblicata sul profilo di un collega. «Erano stanchi, spaventati e frastornati per le luci, per i rumori e tutta quella gente estranea. Non so nemmeno se sia legale».
Molti altri turisti hanno dimostrato di non approvare l’insolita e diseducativa attrazione.
La presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi, si è rivolta all’ambasciatore francese in Italia facendosi portavoce delle numerosissime proteste raccolte dall’associazione.
«E’ sconcertante – scrive Rocchi all’ambasciatore – che ancora oggi siano utilizzati animali vivi per le giostre e che si continui a reiterare un antico retaggio del passato, risalente addirittura agli albori dell’agricoltura quando i cavalli venivano legati ad una corda e costretti a ruotare intorno ad un palo sia per liberare i cereali dal loro involucro sia per intrattenere i bambini.»
A quell’epoca – sottolinea la presidente dell’Enpa – la coscienza collettiva era meno sensibile alle Da qui la richiesta di un intervento dell’ambasciatore francese in Italia per fermare l’attività della giostra. «Confido nella sensibilità che la Francia ha sempre riservato alla tutela dei diritti di tutti gli esseri senzienti – ha aggiunto Rocchi – e le chiedo di farsi portavoce presso le autorità del suo Paese affinché fatti del genere non si verifichino più; le chiedo, in particolare, di intervenire presso le autorità di Dignes Les Bains per interrompere quanto prima l’attività della giostra.»


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