Si è conclusa con la condanna delle due donne, madre e figlia, ritenute dal giudice colpevoli di abbandono di animali, la cavalla Altaluna, a Rosignano.
Altaluna è vissuta completamente sola, per mesi, all’interno di un’azienda agricola in cui non viveva più nessuno, senza regolari approvvigionamenti di cibo, acqua e cure.
La cavalla sopravvissuta grazie alla generosità e alla dedizione di un vicino di casa che, oltre a nutrire e abbeverare giornalmente la cavalla, aveva anche segnalato la situazione ai Carabinieri Forestali di Montenero e alla LAV.
Dopo l’intervento e l’indagine dei Carabinieri Forestali la cavalla è stata affidata in custodia giudiziaria alla LAV.
Le due proprietarie, madre e figlia, denunciate per abbandono di animali ex art. 727 comma 1 c.p., sono state ritenute colpevoli del reato loro ascritto e condannate dal Tribunale di Livorno al pagamento di un’ammenda. Il Giudice ha altresì disposto la confisca della cavalla e la sua assegnazione definitiva alla LAV.
La LAV, che ha dato notizia della chiusura del caso, ha dichirato: “Prima di tutto desideriamo esprimere il nostro ringraziamento ai Carabinieri Forestali di Montenero, in particolare al Maresciallo Cecilia Vieri, che ha seguito questo caso non solo con la dovuta professionalità, ma anche con quel pizzico di cuore che è servito per soccorrere tempestivamente Altaluna e trovare, insieme con noi, la soluzione migliore per la sua salvaguardia. Un altro enorme ringraziamento va al vicino di casa, il signor Viviano, per aver garantito la sopravvivenza della cavalla: senza di lui e senza la sua segnalazione, la storia non avrebbe avuto un lieto fine.
Nadia Zurlo, responsabile LAV Area Equidi”
Altaluna era stata trasportata nel centro di Semproniano (GR) e inserita in un piccolo branco costituito da due asinelle e un cavallo, anch’essi salvati anni fa dalla LAV.
Ora la sua vita è salva e potrà continuare a pascolare e a correre con i suoi amici, sicura che ci sarà sempre qualcuno a occuparsi di lei.
Storie come quella di Altaluna hanno contribuito all’ideazione e all’apertura degli sportelli contro i maltrattamenti, per ora presenti solo a Verona e Trento ma entro il 2023 verranno aperti anche in altre città italiane.
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