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Cani e gatti lasciano anche impronte ambientali, rendiamole più ecologiche con poche accortezze. Come renderli più green

15/11/2023

Gli animali da compagnia sono sempre più presenti nelle nostre case, li amiamo e ci fanno star bene ma non pensiamo mai che anche loro hanno un consumo ecologico che si riflette sull’impatto ambientale.
Nell’ambito di uno stage è stato fatto uno studio che ha preso in esame sei specie animali allevate come24zampe | Una famiglia su tre va in vacanza con cani, gatti e pets al  seguito animali domestici da compagnia più frequentemente presenti nelle famiglie in Italia: cani, gatti, conigli, uccelli e pesci ornamentali, nonchè i cavalli.
Il lungo periodo di pandemia per il Covid ha visto aumentare la presenza degli animali in famiglia. Nel nostro Paese dal 2015 al 2022 le famiglie che hanno accolto un pet sono più che raddoppiate. In particolare negli ultimi due anni, dal 2020 al 2022 sono entrati 5 milioni di animali domestici in più , cifra che porta il numero di animali da compagnia italiano a circa 65 milioni: più di un animale per adulto
Nella raccolta dati vengono registrati tutti gli agenti d’impatto di questa popolazione non umana sull’ambiente. Ciò include l’alimentazione, l’alloggio, le feci, i viaggi in macchina e altri acquisti causati dall’animale. Gli aspetti ambientali rilevanti sono stati valutati utilizzando due metodi: il potenziale di riscaldamento globale e la scarsità di attenzione ecologica come misura dell’inquinamento o dell’impatto ambientale totale.I cani più grandi, le razze enormi e quelle da record!
È stato riscontrato che l’impatto aumenta con la dimensione dell’animale domestico per il fabbisogno alimentare. Più grande e pesante è l’animale, maggiore è l’impatto ambientale. Ad esempio un cane grossa taglia può essere paragonato ad un suv. Altri aspetti, come l’abitazione, possono variare notevolmente a seconda della specie.
Lo studio dimostra che scelte specifiche riguardanti il possesso di un animale domestico possono avere una notevole influenza sull’impatto ambientale. Un fattore chiave qui è l’alimentazione dell’animale.
Gli studi sull’argomento dimostrano che i nostri pets hanno un peso, sull’inquinamento italiano. Da notare, tuttavia, che l’impronta inquinante di un animali non è sempre la stessa: molto dipende dal comportamento e dalle abitudini dei loro padroni. Ecco quindi un ‘decalogo’ per una convivenza ecologicamente corretta.

– Privilegiare le crocchette, prodotte con scarti alimentari a bassissimo impatto, rispetto l’alimentazioneCome cambiare le crocchette al gatto senza sforzi umida responsabile dell’impatto maggiore, rispetto a quelle secche, con una correlazione positiva tra l’energia metabolizzabile fornita dagli ingredienti animali e l’impatto ambientale.

– Limitare i giochi e gadget: cani e gatti si accontentano di palloni riciclati, vecchi gomitoli di lana e oggetti fatti con materiali di recupero, salvati dalla spazzatura;

– Buttare antiparassitari e fungicidi che contengono quasi sempre pesticidi, vere e proprie bombe a orologeria per la biodiversità, e passare a prodotti naturali e altrettanto efficaci come l’aceto;

– Anche per le feci del nostro animaletto, meglio riscoprire l’approccio più naturale possibile: quando è possibile bisognerebbe restituirle alla terra o ai boschi (se provengono da animali sani e non trattati con farmaci). In alternativa, soprattutto se si abita in città, meglio gettarle nel nostro water.

 

 


Categorie: Cani, Cura e gestione, Gatti