Le parole di Papa Francesco in un discorso agli Stati generali della natalità, in cui aveva evidenziato che le case si svuotano di figli, ma non mancano i cani e i gatti hanno suscitato controverse reazioni. Alcuni convengono che i cani siano i nuovi figli, mentre altri trovano questa idea oltraggiosa. Ad analizzare questa denatalità e il focalizzarsi di un tenero affetto sugli animali si è impegnata Enik? Kubinyi, capo del Dipartimento di etologia dell’Università Elte (Eötvös Loránd) in Ungheria con una teoria innovativa: secondo l’esperta, c’è davvero una connessione tra la proprietà di cani e il calo dei tassi di natalità, ma non nel modo in cui potremmo pensare.
“l numero di cani nei paesi occidentali è aumentato negli ultimi 2 decenni, mentre il numero di bambini è rimasto stabile o è diminuito. Molti proprietari di cani, compresi quelli con bambini, affermano che i loro animali domestici sono più importanti per loro di qualsiasi essere umano. Presumibilmente, i tassi di fertilità in calo contribuiscono all’aumento del valore dei cani nella vita delle persone e i cani riempiono una nicchia vuota. La teoria della fuga culturale verso i cani da compagnia presuppone che il cambiamento nelle abitudini di allevamento dei figli ha radici evolutive sia biologiche che culturali. In passato gli umani avevano sviluppato un sistema di allevamento cooperativo con la comunità e la famiglia che aiutavano nell’educazione dei figli. Poiché le persone attualmente non percepiscono il livello di supporto sociale e fiducia a cui sono biologicamente adattate, cercano alternative. Una strategia di adattamento potrebbe comportare il trasferimento di atteggiamenti altruistici basati sulla genetica, come la tendenza a impegnarsi in comportamenti genitoriali, ai cani. La cultura occidentale supporta questo cambiamento e ritrae positivamente la proprietà di un cane. Inoltre, l’evoluzione biologica dei cani, con la diffusione di cagnolini da compagnia di piccole dimensioni e dalla testa corta, contribuisce anche a farli vedere come “bambini”. I cani possono facilitare o ostacolare il ripristino della complessità delle reti umane, ma questo ambito è attualmente in gran parte inesplorato.
Fonte: .researchgate.net
Categorie: Animali e Cultura
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