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Cane ucciso a sassate e bastonate di fronte ad un bambino nel bresciano. Forse già incastrati i tre autori dell’aggiacciante esecuzione

30/07/2014

Un cane nero e marrore di media taglia è stato preso a bastonate, lapidato e finito, dopo un’agonia durata più di venti minuti, con una pietra, sotto gli occhi di un ragazzino, a Breno, in Valcamonica.
Un’esecuzione compiuta da tre uomini con un rituale raccapricciante e crudele aggravato dal fatto che la povera bestiola sarebbe appartenuta ad uno dei killer. Questo orrendo crimine, avvenuto il 18 luglio scorso, è venuto alla luce grazie ad un escursionista di passaggio che ha scattato una sequenza di foto inviandole poi al quotidiano BreciaOggi. Il giornale sta seguendo l’evolversi dei fatti con molto interesse e proprio oggi ha pubblicato che grazie alla qualità degli scatti e all’approfondita conoscenza del territorio teatro dell’episodio, i carabinieri di Breno hanno già individuato i tre presunti responsabili. L’animale ucciso appartiene ad uno dei killer, ma non è chiaro cosa abbia fatto esplodere quell’onda di violenza nei confronti di una creatura inerme. I tre dovranno rispondere ora dell’uccisione di animale senza necessità e con crudeltà. L’agenzia “Ansa”, invece, fa sapere che i militari dell’Arma hanno identificato e denunciato soltanto due persone, padre e figlio, entrambi allevatori: denunciati per uccisione di animali un 80enne di Breno (Brescia) e il figlio 49enne. Dalla caserma hanno ricordato che la pena prevista per questo reato è fino a un anno e mezzo.
Il sindaco di Breno, Sandro Farisoglio, ha commentato: “Sono disgustato di fronte ad immagini aberranti, di una crudeltà disumana. Mi conforta sapere che il gesto non resterà impunito. Un’azione di tale efferatezza, compiuta poi di fronte ad un ragazzino, è uno sfregio nei confronti dell’intera comunità. Quando saranno chiariti ruoli e responsabilità delle persone coinvolte, valutereremo le misure da adottare”.
“La crudeltà inaudita e documentata dalle foto ci ha lasciato esterrefatti e sconvolti, come lo sono i tanti cittadini che ci stanno scrivendo per esprimere la loro indignazione – spiega Ilaria Innocenti responsabile Lav, settore Cani e gatti -. Ci auguriamo che le indagini chiariscano anche se il ragazzo presente all’orribile scena sia figlio di uno di loro. In tal caso ci appare evidente la necessità di misure per allontanarlo da un contesto di simile violenza e ferocia”.
La Lav è già al lavoro “affinché i colpevoli siano perseguiti con il massimo rigore. L’episodio – chiarisce Innocenti – conferma la necessità di una riforma della legge 189/2004, sia per rendere più severe le pene sia per varare una sorta di Daspo a vita che impedisca ai responsabili di simili orrori di possedere un animale”.
L’Ente Nazionale Protezione Animali ha presentato una denuncia alla procura della Repubblica in merito all’orrendo crimine compiuto da tre inqualificabili personaggi  A rendere questo crimine ancor più brutale e ripugnante, la circostanza che esso è stato compiuto davanti agli occhi di un minore. Per questo, nella denuncia, l’ufficio legale della Protezione Animali ha contestato non soltanto i reati di maltrattamento e uccisione di animali (articoli 544 bis e ter del codice penale) ma anche quelli relativi all’abuso psicologico ed alla violenza assistita su minore (articolo 572 codice penale).
«Sono certa che l’autorità giudiziaria e gli inquirenti faranno il possibile per identificare, attraverso il materiale fotografico disponibile, questi delinquenti – dichiara la presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi -. I quali non hanno avuto alcuna esitazione nel costringere un minorenne ad assistere alla loro esibizione di ferocia e crudeltà gratuita. Nel chiedermi se tali personaggi posseggano ancora un senso morale o briciolo di umanità, non posso fare a meno di pensare al povero animale e ai danni psicologici causati al ragazzo. Danni che non potranno essere riparati neanche con una auspicata condanna esemplare dei tre criminali.»


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