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Cacciato da una festa comunale perche’ passeggia con la sua dolce Narya colpevole di essere un molosso

02/08/2012

Pubblichiamo di seguito la testimonianza pervenuta alla Protezione animali dal proprietario di un molosso, cacciato dalla festa comunale di Nardò perché aveva al guinzaglio un esemplare di molosso, identificato come cane “pericoloso

Vi scrivo per condividere con voi una spiacevole situazione che è purtroppo accaduta nella accogliente Nardò (Lecce) ed avere forse un po’ di quella giustizia che mi è stata negata.Sono un ragazzo di ventiquattro anni, amante degli animali e attualmente possessore di un bellissimo esemplare femmina di cane corso di due anni. Un cane dolcissimo e tranquillo che tuttavia mi ha posto nello “status” del “cattivo che va in giro con un animale pericoloso. Cesare Lombroso con la sua fisiognomica criminale non avrebbe potuto essere più esplicito…
Molto spesso noi amici dei quattro zampe siamo, agli occhi di taluni, additati come il “cattivo esempio”: un proprietario di cane a spasso con il suo amico, pur se rispetta tutte le leggi come me e quindi perfettamente in regola, è spesso aggredito, vessato, umiliato, anche da chi ha il dovere di far rispettare le leggi, e dovrebbe necessariamente conoscerle.
Ma ecco cosa è successo. Ieri sera (31 luglio, ndr)sono uscito tranquillamente con il mio cane per la solita passeggiatina di fine giornata. “Armato” di tutto punto – guinzaglio, rotolo di bustine per raccogliere le deiezioni, museruola attaccata al passante della cintura dei pantaloni – decido di fare un salto alla festa comunale di Nardò. Al riguardo, l’ordinanza del 3 marzo 2009 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.68, concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani, infatti, stabilisce che il proprietario ha: “[…] l’obbligo di avere sempre con se la museruola (rigida o morbida) da applicare in caso di potenziale pericolo.”
Nei pressi di un locale del centro storico, il proprietario inizia – come altre volte in passato – a bofonchiare al mio passaggio. Il “problema” era rappresentato dal fatto che il cane non aveva la museruola e, secondo lui, per questo non avrebbe potuto passeggiare. Altre volte ho lasciato correre. Non questa. E così, mentre il mio “aggressivissimo” cane, evidentemente annoiato dalla discussione, si accucciava per terra, mi impegnavo in un’accesa discussione con il proprietario del locale, citandogli le norme di legge (norme che, secondo lui, erano il frutto della mia fantasia). Neanche l’arrivo di due vigilesse e della Polizia di Stato è servito a fare portare un po’ di buonsenso. Anzi tanto le une quanto gli altri sostenevano che io avessi l’obbligo di far indossare sempre la museruola al cane, perché apparteneva alle razze pericolose. Incredulo, facevo notare loro che la famigerata “black list” delle razze pericolose era stata soppressa e che l’attuale prevedeva l’obbligo di portare la museruola e di usarla in caso di bisogno.
Nulla da fare. Dopo avermi identificato, gli agenti mi hanno stato costretto a mettere la museruola per “questioni di ordine pubblico” non meglio precisate; tra l’altro mi è stato chiesto anche di far controllare il cane da un veterinario (per il microchip?), seduta stante. In tutto questo il mio “amico, con tanto di museruola indossata, iniziava a dare segni di nervosismo per mancanza d’aria, per il caldo e per la fatica di respirare.
Fortunatamente, sono riuscito a convincere gli agenti di Polizia e le vigilesse a farmi andare via, non senza ricevere la solidarietà di molti cittadini che avevano assistito alla scena. Il mio unico obiettivo, in quel momento, era quello di sottrarre al più presto il mio cane da una situazione così fastidiosa. Non è tuttavia mancato un ultimo gesto spiacevole: l’intimazione ad abbandonare la festa per presunti motivi di ordine pubblico.
Sono andato via imboccando una strada laterale, cacciato come un malfattore. Solo così ho potuto liberare la mia dolce Narya da quella terribile impasse alla quale l’avevo sottoposta pur senza volerlo, pur senza avere alcuna colpa. 


Categorie: Curiosità