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Caccia al cervo e tiro con l’arco al cinghiale: Veneto nel Medioevo. Enpa lancia una protesta sui social e ammonisce: “Il controllo faunistico avvenga con metodi ecologici prioritari per legge”

23/07/2020

Oltre 3000 cervi condannati a morte perché considerati in soprannumero in provincia di Belluno e il parco dei Colli Euganei che “recluta” 15 arcieri per “divertirsi” ad uccidere i cinghiali. Queste le ultime “novità” sulle politiche del Veneto in materia di gestione faunistica, illegittimamente relegata – fucile in braccio o arco in spalla – a cosiddetti “operatori privati” che non sono riconosciuti dalla legge nazionale. Tali “operatori” altro non sono che i soliti cacciatori. Per questo l’Ente Nazionale Protezione Animali ha deciso di lanciare una protesta su Facebook per far sentire la voce anche di tutte quelle persone che dicono no a queste politiche di sangue sulla pelle degli animali.E’ scientificamente fallimentare il ricorso alle uccisioni qualora – a seguito di censimenti che ci risultano essere solo stime – si deve intervenire nella gestione di alcune specie: lo dimostrano oltre 20 anni si campagne di sterminio a danno di tante specie. Ma soprattutto, questo ricorso facile al mondo venatorio tramite personale “adeguatamente” formato è illegittimo ai sensi della legge nazionale, che esclude proprio tali figure (art. 19 della legge 157 del 1992 sulla tutela della fauna): evidentemente non bastano le ben sette sentenze della Corte Costituzionale che hanno sancito tale illegittimità e hanno sottolineato che i metodi ecologici – gli unici veramente efficaci – devono essere applicati e verificati prioritariamente a qualsiasi intervento sugli animali.

L’Ente Nazionale Protezione Animali sottolinea come ad esempio la messa in sicurezza delle strade – con strumenti di dissuasione per la fauna in procinto di attraversamento e che riduca la velocità dei veicoli in punti ritenuti sensibili – sia solo uno dei numerosi strumenti che rimangono inapplicati.
Riteniamo ancora più grave la decisione – arcaica e brutale – di “reclutare” arcieri per consentire di uccidere con “divertimento” i cinghiali – i quali vengono comunque sterminati senza voler veramente puntare alla convivenza, unica strada possibile. Insomma, in Veneto si tocca il fondo: si sta tornando nel Medioevo con delle scelte inaccettabili dal punto di vista etico, scientifico e legale. Aderite alla nostra protesta qui:  https://www.facebook.com/enpaonlus/photos/a.57141143223/10157555609398224/?type=3&theater


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