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Botti vietati a Torino Venezia e Bari per tutelare l’incolumità di uomini e animali

30/12/2011

Tutti i proprietari di animali sanno che, con l’avvicinarsi della notte di San Silvestro, per i quattrozampe comincia un periodo terribile, la festa si trasforma in un incubo perché le deflagrazioni dei petardi e dei fuochi d’artificio sono recepiti da cani e gatti e non solo, come segnali di grande pericolo con la conseguenza che i nostri amici possono essere colpiti da attacchi di panico quando la paura non li fa fuggire all’impazzata mettendo a rischio la loro stessa vita.
Finalmente qualcuno ha deciso di fare qualcosa per mettere fine a questa usanza che ogni anno mette a repentaglio l’incolumità di uomini e animali.
A fare da apripista il Comune di Torino con un’ordinanza secondo cui chi fa esplodere “botti, fuochi, petardi” di vario genere può essere punito con multe dai 25 ai 500 euro per “maltrattamento degli animali”. Si rischia perfino una denuncia penale. Anche Venezia si è allineata a questa decisione vietando alla cittadinanza e ai turisti di fare fuochi d’artificio per la notte di Capodanno, pena multe elevatissime motivando il divieto con la necessità di salvaguardare l’incolumità pubblica. I cani e i gatti di Venezia ringraziano comunque il sindaco.
Nel Mezzogiorno, a seguito delle migliaia di richieste, il Sindaco di Bari ha voluto aderire al provvedimento dei colleghi di Torino e Venezia comunicandolo in anteprima ai suoi concittadini sulla sua pagina Fecebook: “A furor di popolo (qui sono decine e decine le sollecitazioni) ho deciso di adottare l’ordinanza che vieta i botti di Capodanno al fine di tutelare la sicurezza delle persone e di altri esseri viventi”. Immediate le reazioni, in maggioranza positive anche se non sono mancati gli scettici sull’effettivo rispetto dell’ordinanza. A questi Emiliano ha risposto: “E’ chiaro che si tratta di un inizio e che i risultati probabilmente non saranno decisivi. Ma è evidente che Bari deve e può fare questo ulteriore salto di civiltà”.  Gli animalisti confidano che in futuro siano molti i comuni che aderiranno all’iniziativa per la tutela di uomini e animali.


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