Con lo stop all’abbattimento dell’orsa Kj1, ritenuta responsabile dell’aggressione al turista francese nel Comune di Dro, in Trentino, lo scorso 16 luglio, ora gli animalisti possono, almeno per il momento, sentirsi più fiduciosi sul suo futuro.
Il tribunale amministrativo regionale di Trento ha infatti accolto il ricorso delle associazioni animaliste contro l’ordinanza del presidente Fugatti sul suo abbattimento.
L’annuncio della presidente del Tar ha sottolineato: “Pur comprendendo l’esigenza, sottesa al provvedimento impugnato, di dare un’immediata risposta alle esigenze di sicurezza avanzate dalle comunità coinvolte, l’esame della richiesta cautelare ante appare giustificata e meritevole di accoglimento sussistendo l’eccezionale gravità e urgenza di sospendere temporaneamente, nei termini ed ai fini di cui all’art. 61 comma 1 c.p.a., il provvedimento nella parte in cui dispone l’immediato abbattimento dell’orso, senza alcuna possibile alternativa e allo stato senza un accertamento definitivo dell’effettiva riconducibilità dell’aggressione all’orsa nominata KJ1, stante l’evidente irrimediabilità di una sua eventuale esecuzione nelle more della proposizione del ricorso.N. 0001110/2024 Prot.Ag.ID. Per detti motivi la richiesta cautelare ex art. 61 c.p.a. può trovare accoglimento nei termini indicati….
Viva compiacimento degli animalisti come sottolineato in una dichiarazione di presidente dalla Lega Antivivisezione: “La soddisfazione di aver bloccato un’esecuzione fuori da ogni logica rafforza la posizione di Leal che rimane coerente con quanto già affermato in passato: la gestione degli orsi trentini va trasferita al Ministero dell’Ambiente in quanto la provincia di Trento ha dimostrato la gestione fallimentare e antiscientifica del patrimonio faunistico locale . Nel caso particolare degli orsi ricordiamo che sono una specie che gode di super protezioni a livello nazionale ed europeo e devono rimanere sul territorio in cui si trovano grazie a opportuni piani e regole di rispetto e pacifica convivenza”.
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