Il portale dedicato
al mondo degli animali
Online
dal 2010

Patrocinato 
dall’Ente 
Nazionale 

Protezione 
Animali 

Con il patrocinio di ENPA

Bardot, Belmondo e Delon uniti: "Vietare la corrida in Francia"

21/09/2012

Mentre la Francia innalza al massimo riconoscimento le corride come espressione di patrimonio culturale immateriale, in Spagna invece, la Catalogna si prepara a salutarle per l’ultima volta dato che secondo la legge votata dalla Generalitat (Parlamento catalano) le corride saranno abolite a partire dal prossimo anno.
La decisione francese lascia un po’ basiti dato che si è soliti considerare la Spagna il paese tradizionalmente culla della corrida e delle pratiche legate alla tauromachia.
L’attrice francese Brigitte Bardot, fervente animalista, e gli attori Alain Delon e Jean-Paul Belmondo hanno chiesto al Consiglio costituzionale, in una lettera aperta, “l’abolizione della tortura degli animali” d’Oltralpe. Secondo i firmatari della lettera, “la corrida spagnola non fa parte del patrimonio e della cultura francese”. La decisione dei “saggi”, che hanno ricevuto nei giorni scorsi le associazioni anti-corrida, è attesa per venerdì.
“In Francia, la corrida è considerata dal codice penale come un atto di crudeltà – si legge nella lettera pubblica sul sito della Fondazione Brigitte Bardot – condannato a due anni di reclusione e una multa di € 30.000. Questa regola non si applica quando la “tradizione” può essere invocata a livello locale … Questa è un’aberrazione, una sciocchezza. Quando la crudeltà è dimostrata, quando si tratta di abuso grave con conseguente morte inflitta volontariamente a un essere vivente, un essere senziente, la regola deve valere per tutti allo stesso modo e con la stessa severità. I francesi devono essere uguali davanti alla legge, la legge deve essere uguale per tutti, senza distinzioni né discriminazioni. La tauromachia spagnola non fa parte della cultura francese, del suo patrimonio, è un dato di fatto”.
E poi insistono: “Elevare al rango di spettacolo la crudeltà, la bestialità, il piacere di infliggere dolore e provocare la morte, è perverso e profondamente scioccante. Più di un secolo fa, Victor Hugo scriveva già: ‘Torturare un toro per piacere, per divertimento, è molto più di una tortura animale, è torturare una coscienza’. E’ giunto il momento di vietare la tortura, di abolirla sull’intero territorio. Questa settimana, il quotidiano “Nice-Matin” ha lanciato un sondaggio online.tra i suoi lettori. Alla domanda: ‘Il Consiglio costituzionale dovrebbe vietare la corrida?’, il 90% dei votanti ha risposto sì!”
Ed ecco la conclusione sferzante: “E’ vero che la lobby della corrida sa farsi ascoltare, come si vede attualmente con il ministro Manuel Valls, ma è anche il momento di ascoltare la stragrande maggioranza dei francesi che si oppongono a questi giochi barbari. La nostra civiltà deve evolvere verso una maggiore compassione e umanità. La barbarie non ha posto nella Francia del 21esimo secolo”. Quindi, l’appello ai “saggi” del Consiglio costituizionale: “E’ vostra responsabilità ascoltare la voce dei francesi, di cui oggi vi mettiamo al corrente, garantendo che tutti gli atti di crudeltà vengano puniti, senza deroghe o favoritismi”.


Categorie: Animali e Cultura