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Aveva preso a calci un cane, la Cassazione conferma la multa di 200 euro e un risarcimento di 300 per il dolore causato all’animale e ai proprietari

23/12/2011

Sono passati più di sei anni dall’increscioso episodio e ora la Cassazione ha emesso una sentenza esemplare che sarà di monito a quanti pensano di poter impunemente maltrattare e infliggere sofferenze ad un animale.
Un uomo di 71 anni aveva preso a calci il cagnolino dei vicini, forse perché abbaiava troppo o per una pipì di troppo. La cosa gli era sembrata così irrilevante che, a seguito della denuncia dei proprietari, lo aveva candidamente ammesso e, sicuro di evitare la condanna per danneggiamento di animale altrui, aveva affermato che il cane, da lui sbattuto per terra e tempestato di calci, non aveva riportato conseguenze ne provato dolore. Di parere opposto la relazione del veterinario pervenuta ai giudici che certificava come, durante la visita effettuata al cane subito dopo l’aggressione, fosse in atto un processo patologico e dolorabilità del cane a livello del carpo sinistro e della zona mandibolare sinistra. Praticamente il cane aveva subito dei danni e provato dolore. Nell’estremo tentativo di evitare la condanna, l’avvocato dell’uomo aveva cercato di sminuire l’accaduto sostenendo che nonostante il comportamento del suo aggressore, il cane mostrava di gradire le sue carezze. Tesi che i giudici non hanno minimamente preso in considerazione confermando contro l’uomo una multa di 200 euro e altri 300 euro per il dolore inflitto al cagnolino e alla sensibilità dei padroni.
La Cassazione ha confermato quanto sentenziato prima dal Giudice di Pace, convalidato poi dal Tribunale di Torino, competente per il comune di Balagero. A carico dell’aggressore anche tutte le spese processuali.
Alla notizia della condanna, anche l’Enpa ha espresso il suo plauso alla Cassazione:
“Sentenza esemplare della Corte di Cassazione. E’ giusto che a pagare danni e spese sia una persona insensibile al punto tale da dichiarare che un animale preso a calci e sbattuto a terra non soffre di questo comportamento”. Lo ha dichiarato il presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi. “Sarebbe interessante – aggiunge Rocchi – sapere se l’imputato, qualora venisse preso a calci, e certo lo meriterebbe molto piu’ del cane incolpevole, eviterebbe di chiedere i danni affermando che un simile trattamento non produce effetti. Per fortuna la magistratura ha saputo rimettere le cose al loro posto togliendo, speriamo, al ‘picchiatore’ e ad eventuali emuli la voglia di prodursi in simili mascalzonate”.Questa sentenza aiuterà a dare giustizia al volpino di Tortorici (Messina) morto tra le braccia della sua proprietaria ucciso dai calci di un uomo perchè abbaiava troppo? La condanna prevista va da 4 mesi a 2 anni di reclusione.


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