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"Attenti al lupo", all'allarme della SVP il Ministro Costa ricorda: "Lupo animale particolarmente tutelato

07/01/2020

Attenti al lupo. E’ l’allarme che arriva in un’interrogazione a risposta scritta del gruppo Svp, Südtiroler Volkspartei a palazzo Madama. I lupi “per anni sono stati quasi creature leggendarie e difficilissime da incontrare, sono sempre più spesso al centro delle cronache, e non solo per gli avvistamenti. Ci sono predazioni su greggi e allevamenti e nelle aziende faunistiche caprioli e cinghiali vengono sbranati”, denunciano i senatori Testor, Durnwalder, Serafini e Berutti, che chiedono al governo quali iniziative si intendano adottare ai fini della tutela degli allevamenti” e per “la protezione del bestiame e per la dissuasione dei predatori”. La risposta scritta firmata dal ministro dell’ambiente Sergio Costa ricorda che “il lupo è una specie particolarmente tutelata dal quadro normativo europeo”, tanto che “in base al quadro normativo nazionale e comunitario delineato, è vietata in generale l’uccisione di esemplari della specie”, salvo deroghe in casi gravi. Il nuovo Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia è “in corso di valutazione da parte della Conferenza Stato-Regioni, nell’ambito del quale sono previste 22 azioni finalizzate ad agire sui fattori che minacciano la specie”.
In merito ai possibili attacchi nei confronti dell’uomo, la progressiva espansione dell’areale del lupo è all’origine delle crescenti interazioni con l’uomo, oltre che con le sue attività, e questo genera in diversi contesti del Paese allarme dei cittadini per possibili rischi per la loro sicurezza. Il lupo è attualmente segnalato anche in contesti diversi da quelli dove era tradizionalmente presente, quali gli ambienti di pianura, tanto da aver recentemente colonizzato anche le propaggini più estreme della Puglia e le immediate circostanze dell’aree urbane di Firenze e Roma”. “In diversi contesti nazionali il lupo frequenta abitualmente aree anche ad alta frequentazione umana, entrando all’interno di molti centri abitati, ad esempio, dell’Abruzzo, della Toscana o del Trentino e avvicinandosi regolarmente alle abitazioni dell’uomo in molte regioni del Paese”. In risposta agli interroganti, viene assicurato che “il Ministero dell’ambiente continuerà a portare avanti gli interventi e le attività di competenza e a valutare con le Regioni il sostegno a specifiche iniziative di conservazione e gestione”. (Pol/AdnKronos)


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