Personaggio televisivo o vero amante degli animali? E’ quello che si chiedono Oipa, Enpa, Lav, Lega nazionale per la difesa del cane e Leidaa riguardo ad una possibile trasferta dello “pseudo addestratore” Cesar Millan nei canili italiani.
Millan si rapporta infatti al cane “come se fosse una macchina da domare con la quale il proprietario non ha nessun ruolo relazionale, e negare l’esistenza della cognizione animale ed utilizzare un metodo basato sulla punizione positiva (forza fisica) nega tutto cio’ che negli ultimi anni e’ stato scoperto grazie a studi scientifici, veterinari ed etologici sul cane e sul lupo- sottolineano le associazioni- i metodi sono quindi assolutamente privi di ogni base scientifica e molto pericolosi per il benessere dei cani, ma anche per la sicurezza delle persone”.
Il “grave stato di prostrazione psicologica e fisica” in cui versa “la maggior parte dei cani protagonisti loro malgrado degli episodi di ‘Dog Whisperer’ e’ dannoso per cani di proprieta’, ma sarebbe devastante per cani di canile, spesso reduci da situazioni di maltrattamento o interessati da problemi comportamentali”.
E’ doveroso quindi, per le associazioni, condannare “una trasmissione televisiva che non e’ improntata all’educazione, ma semplicemente a creare un fenomeno mediatico e a diffondere una falsa cultura cinofila, causando danni sia ai cani che alle persone” concludono le associazioni. (DIRE)
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