Il giallo della strage dei cani di San Marino era iniziato 14 anni fa, a maggio 2011, quando morirono per avere ingerito dei bocconcini avvelenati due cani partecipanti della mostra canina internazionale. Non dovevano essere i soli a morire, fortunatamente gli altri riuscirono ad essere salvati ma la manifestazione fu interrotta.
Dopo tutti questi anni, Le forze dell0rdine della Repubblica del Titano, lo scorso mercoledì, hanno fermato un uomo 80enne che potrebbe essere l’autore dell’avvelenamento di circa 40 cani.
L’anziano killer sarebbe stato identificato grazie alle delle telecamere di sorveglianza che lo avrebbero incastrato durante i suoi ultimi crimini.
La polizia civile hanno riconosciuto la sua automobile mentre transitava vicino ai luoghi degli ultimi sette recenti avvelenamenti denunciati dai residenti. Quando gli agenti sono andati a bussare alla porta della sua abitazione hanno trovato tutto l’occorrente per preparare esche avvelenate. Appetibili esche di carne mischiate con un letale diserbante.
L’Apas, la Associazione per la Protezione Animali Sammarinese, era da tempo sulle tracce dell’avvelenatore. E un indizio a carico dell’anziano, al momento denunciato a piede libero, potrebbe essere il fatto che di recente era stato condannato per ingiurie e minacce proprio contro l’Apas.
Come riportato su giornalesm.com il presunto “killer dei cani” nella Repubblica di San Marino, sarebbe tornato a spargere bocconi avvelenati proprio a ridosso dell’approvazione in Consiglio Grande e Generale dell’inasprimento delle pene contro i reati sugli animali, quasi un riaffermare la sua feroce volontà di fare male.
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