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Arriva il via libera all'ingresso degli animali in Senato. Per ora, riguarda solo i cani,

01/02/2025

ma il regolamento, messo a punto da Palazzo Madama, è stato alla fine scritto ed è già in vigore, dopo i tanti rumors.

Vi do una bella notizia, credo che sia giunto il momento di autorizzare i senatori a portare i propri animali domestici in Aula“. Queste le parole del Presidente del Senato Ignazio La Russa che proprio nel giorno di SanLa Russa: "È ora che gli animali domestici entrino al Senato" | ANSA.it Francesco, giornata dedicata agli animali, aveva manifestato d l’intenzione di aprire le porte del Senato ai 4zampe. Ora non è più solo un’intenzione perchè il via libera all’ingresso degli animali in Senato è una realtà. Senatori in carica, dipendenti dell’Amministrazione, dipendenti dei gruppi parlamentari e collaboratori dei senatori potranno portare i loro amici a quattro zampe dentro i loro uffici, lasciando per ora a casa però gatti e altri animali d’affezione che sembrava invece dovessero essere inclusi anche loro.ikukl1q

La norma, per ora, riguarda solo i cani, ma il regolamento, messo a punto da Palazzo Madama, è stato alla fine scritto ed è già in vigore, dopo i tanti rumors.  I questori del Senato, si sono fatti carico di raccogliere le richieste per “autorizzare l’ammissione di un solo esemplare animale per ciascun richiedente, con l’indicazione dell’ufficio di quest’ultimo, e del percorso, anche riservato, cui il proprietario deve attenersi per raggiungerlo, nonché delle ulteriori prescrizioni ritenute necessarie”. Una prassi alquanto dettagliata, come richiesto dalle esigenze di Palazzo, che permetterà la rivoluzione a quattro zampe al Senato della Repubblica. Per l’accesso alle sedi e agli uffici del Senato, secondo quanto previsto nell’autorizzazione “i cani devono essere tenuti in trasportino, qualora di piccola taglia, ovvero al guinzaglio, il quale deve avere la lunghezza massima di 1,5 metri”. “L’accesso -prevede la norma- è consentito nel rispetto delle vigenti normative igienico sanitarie e di regolarità anagrafica, statali e regionali”. Agli animali si riservano gli ingressi secondari: “Sono interdetti l’accesso e l’uscita dal portone principale di Palazzo Madama, sito in Piazza Madama, nonché, salva diversa indicazione, dal portone di Piazza San Luigi dei Francesi”.
Una volta dentro, ecco la procedura per avere al proprio fianco l’amato quattrozampe: “Gli animali devono essere detenuti dai rispettivi proprietari e possono accedere solo agli uffici dei richiedenti, restando esclusi tutti gli altri spazi e le sale di comune frequentazione”, ma anche negli uffici, viene spiegato, ci dovrà essere il via libera delle persone che lavorano nella scrivania accanto. Off limits corridoi, pianerottoli, e altri luoghi di passaggio, dove gli animali potranno circolare solo “per il tempo strettamente necessario al transito”. Il proprietario, dovrà garantire con certificati, lo stato sanitario dell’animale e “ha l’obbligo di non lasciare l’animale ammesso incustodito all’interno delle sedi del Senato, assumendosi la responsabilità della custodia sotto il profilo penale, civile, e disciplinare”. Lungo l’elenco delle regole che senatori e dipendenti dovranno osservare: “È responsabilità del proprietario che gli animali non cagionino disturbo alla quiete o danni a persone, cose o altri animali”. Il proprietario ha inoltre “l’obbligo di evitare che l’animale ammesso esplichi i propri bisogni biologici all’interno degli uffici del Senato”. Inoltre “non è consentito lasciare l’animale incustodito e in ogni caso è vietato abbandonarlo negli uffici del Senato”, se poi qualcuno dovesse perdersi il cane in Senato dovrà avvisare l’ufficio di questura interno”. Ricordata infine la dotazione necessaria al cane in Senato: bustine igieniche per la raccolta delle deiezioni, traversine igieniche, museruole e trasportini. Un regolamento complesso, che il Senato ha introdotto in via sperimentale per un anno, con primo feedback atteso tra sei mesi, per vedere come va

Chi può portare il cane in Senato

Senatori in carica, dipendenti dell’Amministrazione, dipendenti dei gruppi parlamentari e collaboratori dei senatori potranno portare i loro amici a quattro zampe dentro i loro uffici, lasciando per ora a casa però gatti e altri animali d’affezione che sembrava invece dovessero essere inclusi anche loro. I questori del Senato, si sono fatti carico di raccogliere le richieste per “autorizzare l’ammissione di un solo esemplare animale per ciascun richiedente, con l’indicazione dell’ufficio di quest’ultimo, e del percorso, anche riservato, cui il proprietario deve attenersi per raggiungerlo, nonché delle ulteriori prescrizioni ritenute necessarie”. Una prassi alquanto dettagliata, come richiesto dalle esigenze di Palazzo, che permetterà la rivoluzione a quattro zampe al Senato della Repubblica.

Tutte le regole

Per l’accesso alle sedi e agli uffici del Senato, secondo quanto previsto nell’autorizzazione “i cani devono essere tenuti in trasportino, qualora di piccola taglia, ovvero al guinzaglio, il quale deve avere la lunghezza massima di 1,5 metri”. “L’accesso – prevede la norma – è consentito nel rispetto delle vigenti normative igienico sanitarie e di regolarità anagrafica, statali e regionali”. Agli animali si riservano gli ingressi secondari: “Sono interdetti l’accesso e l’uscita dal portone principale di Palazzo Madama, sito in Piazza Madama, nonché, salva diversa indicazione, dal portone di Piazza San Luigi dei Francesi”.

Una volta dentro, ecco la procedura per avere al proprio fianco l’amato quattrozampe: “Gli animali devono essere detenuti dai rispettivi proprietari e possono accedere solo agli uffici dei richiedenti, restando esclusi tutti gli altri spazi e le sale di comune frequentazione”, ma anche negli uffici, viene spiegato, ci dovrà essere il via libera delle persone che lavorano nella scrivania accanto. Off limits corridoi, pianerottoli, e altri luoghi di passaggio, dove gli animali potranno circolare solo “per il tempo strettamente necessario al transito”. Il proprietario, dovrà garantire con certificati, lo stato sanitario dell’animale e “ha l’obbligo di non lasciare l’animale ammesso incustodito all’interno delle sedi del Senato, assumendosi la responsabilità della custodia sotto il profilo penale, civile, e disciplinare”.

Lungo l’elenco delle regole che senatori e dipendenti dovranno osservare: “È responsabilità del proprietario che gli animali non cagionino disturbo alla quiete o danni a persone, cose o altri animali”. Il proprietario ha inoltre “l’obbligo di evitare che l’animale ammesso esplichi i propri bisogni biologici all’interno degli uffici del Senato“. Inoltre “non è consentito lasciare l’animale incustodito e in ogni caso è vietato abbandonarlo negli uffici del Senato”, se poi qualcuno dovesse perdersi il cane in Senato dovrà avvisare l’ufficio di questura interno”. Ricordata infine la dotazione necessaria al cane in Senato: bustine igieniche per la raccolta delle deiezioni, traversine igieniche, museruole e trasportini. Un regolamento complesso, che il Senato ha introdotto in via sperimentale per un anno, con primo feedback atteso tra sei mesi, per vedere come va. (di Francesco Saita)


Categorie: Cani, News dal Mondo