Ugo è un cagnolone che vive in una casa con giardino sui colli bolognesi. Sarebbe un bravo cane se non avesse un brutto vizio che gli è costato gli “arresti domiciliari”.
Il suo padrone ha ricevuto un’ordinaza dall’Amministrazione Comunale che gli intimava di “adottare misure idonee ad impedire la fuoriuscita del cane libero” da dove vive.
Alcuni giorni fa, all’Amministrazione era arrivata una segnalazione raccolta dall’Ausl “circa un episodio di morsicatura di cane con aggressività non controllata”.
La decisione è stata presa dopo aver appurato che Ugo una settimana fa “morsicava una persona mentre passava in bicicletta”. Per il cane, i ciclisti di passaggio rappresentano una preda irrinunciabile, infatti era “già stato protagonista di un episodio di morsicatura nei confronti di una persona” a fine novembre scorso.
Una scena identica a quella di una settimana fa: avvistato il malcapitato ciclista, Ugo gli si era messo alla calcagna fino a morderlo. Vista la situazione, è stato anche fatto un sopralluogo che ha accertato come la recinzione della casa dove vive il cane non può “garantire una sicurezza sufficiente a tutelare l’incolumità pubblica”.
Siccome, come si legge ancora nell’ordinanza comunale, “non si può escludere che il comportamento abbia a ripetersi”, l’amministrazione ha deciso che urge adottare “misure idonee a impedire la fuoriuscita” del cane senza il controllo del padrone.
Toccherà al servizio veterinario dell’Ausl verificare che Ugo resti ai ‘domiciliari’. E se l’ordinanza fosse disattesa scatterà pure una denuncia, avverte l’amministrazione.
Non è la prima volta che Palazzo D’Accursio decide misure di contenimento di animali giudicati pericolosi ai sensi del suo regolamento di tutela della fauna urbana. A ‘Vlad’, un American Staffordshire, ad esempio, l’amministrazione cittadina impose museruola e guinzaglio all’aperto o “in quei luoghi in cui sono presenti altri animali, in particolare cani, e bambini, prediligendo le uscite in orari fissi e in luoghi non affollati”. Ma anche obbligo di museruola “nell’abitazione privata, qualora siano presenti persone estranee e bambini”.
Il fatto risale allo scorso marzo quando per Vlad fu emessa una seconda ordinanza: gli era stata imposta la visita di un veterinario esperto in medicina comportamentale per valutarne l’indole e “correggere errori di gestione nell’animale prescrivendo metodi per un percorso rieducativo da effettuare con un addestratore”.
Ma la ‘guarigione’ non fu del tutto raggiunta, e così ecco l’ordinanza bis in cui si diceva che “permane l’obbligo di muserola e guinzaglio nei luoghi pubblici o aperti al pubblico o in quei luoghi ove sono presenti altri animali, in particolare cani, e bambini, prediligendo le uscite in orari fissi e in luoghi non affollati”.
Fonte: Dire
Categorie: Curiosità
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