All’ADI Design Museum di Milano , dal 3 dicembre al 16 febbraio, arriva per la prima volta in Italia “Architecture for Dogs”, una mostra che vuole analizzare il rapporto tra cani ed esseri umani attraverso una ventina di innovativi progetti per animali domestici frutto del genio dei più importanti esponenti dell’architettura e del design internazionale.
Quella che arriva a nel nostro Paese, preceduta dal successo ottenuto a Londra quattro anni fa, è una versione aggiornata con due nuove architetture di design italiano di Piero Lissoni e Giulio Iacchetti. Questi pezzi sono realizzati da Riva 1920, in linea con la tradizione dell’azienda di produzione ecologica e sostenibile. Si analizza una nuova e più moderna idea di convivenza tra uomo e animale domestico
Architecture for Dogs è una mostra visionaria e multidisciplinare dedicata al migliore amico dell’uomo. con due nuove architetture di design italiano di Piero Lissoni e Giulio Iacchetti. Questi pezzi sono realizzati da Riva 1920, in linea con la tradizione dell’azienda di produzione ecologica e sostenibile.
Curata da Kenya Hara, designer giapponese di fama internazionale e direttore artistico di Muji, la mostra esplora l’architettura e il design come strumenti per esaminare le relazioni tra esseri viventi e ambiente costruito. Si allontana dal concetto tradizionale di spazi funzionali per animali domestici e i loro umani, reimmaginandoli come espressioni di vita condivisa.
La mostra presenta rampe, cuscini, stuoie e panchine progettate per offrire alle razze pelose un fresco rifugio dal caldo, insieme a una cuccia verticale che collega la scala umana e quella animale, consentendo ai cani di guardare direttamente negli occhi il loro padrone. Architecture for Dogs offre cucce e rifugi non convenzionali su misura per le esigenze specifiche di diverse razze, rafforzando il legame tra cani e umani.
Nell’era dell’antropocentrismo, questo progetto capovolge il paradigma dell’abitazione: gli animali domestici non sono più semplici spettatori degli spazi umani, ma diventano protagonisti consapevoli, beneficiari di progetti modellati sulle loro caratteristiche. Invita a riflettere sul concetto di habitat condivisi. Questa iniziativa sfida le convenzioni, creando uno spazio sperimentale in cui la “pet-tecture” (architettura per animali domestici) assume un ruolo artistico e critico, incoraggiando il pubblico a riconsiderare questa antica relazione. Risponde a una chiara tendenza sociale: in Italia ci sono circa 15 milioni di cani domestici e a Milano una persona su due ha un animale domestico. Riflettendo questo sentimento, la mostra estende il suo dialogo ad altri campi del design, come la moda e il tessile, con Giorgio Armani come partner. In collaborazione con Poldo Dog Couture, Armani ha sviluppato una capsule collection dedicata agli amici a quattro zampe, fondendo lo stile iconico del rinomato marchio con design funzionali.
L’allestimento, sempre di Hara, si presenta come un sistema fluido di isole espositive, ciascuna delle quali illustra una diversa interpretazione dello spazio e della relazione simbiotica tra architettura ed esseri viventi. La costellazione di opere, realizzate da nomi riconosciuti a livello internazionale nell’architettura contemporanea, va oltre la semplice cuccia o spazio funzionale per cani, esplorando nuove forme di interazione. Attraverso queste architetture, la mostra racconta possibili storie di convivenza, arricchite da approfondimenti fotografici e video. Con i loro aspetti ludici e la progettazione meticolosa, questi progetti evocano un senso di appartenenza e riconoscimento per i cani stessi, rendendo il design un ponte tra la sensibilità animale e quella umana.
La natura inclusiva del progetto si estende alla partecipazione pubblica: chiunque nel mondo può accedere ai progetti e alle istruzioni per queste opere scaricandoli gratuitamente dal sito web ufficiale ( https://architecturefordogs.com/ ). Gli utenti possono quindi costruire queste architetture, adattandole alle esigenze del loro cane. Questo approccio partecipativo rafforza il carattere inclusivo del progetto, offrendo l’opportunità di sperimentare e reinterpretare la creatività in mostra, promuovendo una comunità globale che interpreta, costruisce e condivide. Architecture for Dogs trova a Milano un contesto particolarmente ricettivo e allineato. Non solo affronta un affetto profondo in modo giocoso e non convenzionale, ma solleva anche complesse questioni sul design come linguaggio inclusivo che rispetta la natura e la diversità dei suoi destinatari. L’ADI Design Museum si posiziona come un hub per la ricerca e il dialogo che abbraccia tutte le dimensioni della vita contemporanea, sia umana che, in questo caso, animale. È uno dei pochi musei a Milano e in Italia a consentire ai cani di entrare nei suoi spazi espositivi, consentendo un godimento condiviso in un ambiente culturale accogliente. (adidesignmuseum.org
Categorie: Animali e Cultura
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