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Animali usati per test dei rifiuti in discarica, Enpa e Lav: preferire metodi sostitutivi affidabili, etici e sicuri

29/05/2013

Stop agli esperimenti sugli animali praticati per determinare l’ammissibilità (e quindi la pericolosità) dei rifiuti destinati alle discariche. E’ quanto hanno chiesto le associazioni Enpa e LAV ai ministri dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente e della Salute, dopo il via libera della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome allo schema di decreto “Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica” predisposto dagli stessi ministeri.
Il testo del provvedimento – spiegano le due associazioni – prevede che gli animali siano sottoposti al saggio di resistenza elettrica transcutanea; una procedura non solo estremamente dolorosa ma soprattutto inutile poiché tale verifica potrebbe fornire dati scientificamente più attendibili se venissero utilizzati metodi sostitutivi affidabili, etici e sicuri.
«Appare una notevole forzatura l’applicazione di un metodo che preveda la sperimentazione animale per determinare se un rifiuto possa andare a finire in discarica o meno – dichiarano Enpa e LAV -. La notevole sensibilità dei cittadini del nostro Paese ha dimostrato, sempre di più, di provare avversione nei confronti di metodi di sperimentazione che prevedano la morte di numerose specie animali, come dimostrano le recenti statistiche dell’Istituto Eurispes dove l’87,3% per cento degli italiani si dichiara contrario alla sperimentazione animale, in qualunque forma essa sia condotta.».
Per questo, le due associazioni chiedono che il testo originario sia modificato prevedendo espressamente l’indicazione dell’esclusiva applicazione di metodi sostitutivi alla sperimentazione animale.


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