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Animali e incidenti stradali: soccorso, cosa fare e chi chiamare. Cosa dice la legge

07/09/2022

Come dobbiamo comportarci se inconriamo un animale gravemente ferito sulla nostra strada? Dall’entrata in vigore, nel 2010, della Legge n. 120/2010 prestare  soccorso agli animali feriti è divenuto un obbligo, ma molti vorrebbero sapere quali modalità seguire per un valido intervento e non incorrere in sanzioni di legge.
Per prima cosa subito chiamiamo i soccorsi contattando il Servizio veterinario dell’ASLObbligo soccorso animali: la guida su cosa fare e chi chiamare competente sul territorio, che deve garantire reperibilità anche nelle ore notturne e nei giorni festivi e che sono tenuti ad intervenire in caso di emergenza, essendo un servizio pubblico. Questo vale soprattutto per gli animali domestici, come un cane o un gatto.
La LAV, Lega antivivisezione, e l’ANMVI, Associazione nazionale medici veterinari italiani. hanno stilato un vademecum per sicurauto.it, dedicato agli automobilisti ma utilizzabile da tutti, in caso d’incidente con qualsiasi animale. Una guida unica e preziosa, insomma, da condividere e da diffondere sul Web, che si amino gli animali o no.

OBBLIGO SOCCORSO ANIMALI: LA NORMA VALE PER QUALSIASI ANIMALE?
LAV: Sì. Il nuovo articolo 189 del Decreto Legislativo 285 del 1992 (Codice della Strada) specifica che ‘l’obbligo di fermarsi per gli animali, vale per ogni specie, perchè in base al titolo IX-bis del Codice Penale tutti sono protetti dai maltrattamenti e la mancata somministrazione di cure ad un animale è stato identificato da sentenze della Corte di Cassazione come un vero e proprio maltrattamento. Quindi, oltre che per dovere civico e buon senso, l’obbligo di fermarsi a chiamare aiuto vale per tutti gli animali.Incidenti stradali con animali selvatici: cosa fare - Specialisti nel  Risarcimento Danno - Studio Nova
ANMVI: Sì, dal 2010 l’articolo 189 comma 9-bis del Codice della Strada è stato modificato (art. 31 della legge 29 luglio 2010, n. 120) disponendo per l’utente della strada, ‘in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti’, ha l’obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il danno.

SONO OBBLIGATO A FERMARMI E CHIAMARE SOCCORSO O A FERMARMI E PORTARE L’ANIMALE DA UN VETERINARIO?
LAV: L’obbligo è di fermarsi e chiamare soccorso ovvero un veterinario o una Forza di Polizia così come si fa per incidenti con umani. A prescindere dalla mole dell’animale, se non sono io stesso un veterinario, non devo muovere l’animale ma attendere i soccorsi. Potrò chiamare il Servizio Veterinario della ASL di competenza territoriale (se non si conosce il numero contattare il centralino della Asl) o, in subordine, i Carabinieri (112), la Polizia di Stato (113), la Guardia di Finanza (117), le Polizie Municipali-Locali-Provinciali – Centralini Comuni e Province, i Centri di recupero fauna selvatica e lo studio medico veterinario più vicino www.struttureveterinarie.it, anche con app da telefonino.
ANMVI: Sì, è da tempo attiva la piattaforma www.struttureveterinarie.it, realizzata dalla Federazione nazionale degli Ordini dei veterinari italiani (FNOVI) in collaborazione con ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani). Si tratta della georeferenziazione delle strutture veterinarie autorizzate, un servizio di pubblica utilità, gratuito e scaricabile anche su smartphone, tablet e navigatori satellitari. Consente di rintracciare la struttura veterinaria più vicina: di ciascuna è presente una scheda dei servizi, la pronta reperibilità e naturalmente i recapiti.

SE L’ANIMALE È MORTO NELL’IMPATTO COME DEVO COMPORTARMI?
LAV: Come sopra ma chiamando esclusivamente una Forza di Polizia. Andrà certificata la morte da un medico veterinario e per i casi più delicati l’esame autoptico deve essere fatto dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della provincia nella quale è avvenuto l’incidente.
ANMVI: In tal caso decadono le esigenze di soccorso; si dovranno informare le autorità competenti, polizia stradale e azienda sanitaria locale.

LE SPESE VETERINARIE SONO A MIO CARICO?
LAV: Saranno gli accertamenti sulle responsabilità dell’accaduto a certificare chi deveObbligo soccorso animali: ASL senza soldi e chi investe scappa pagare i danni comprese le spese veterinarie.
ANMVI: Sì, non è prevista nessuna forma di partecipazione alla spesa da parte del Servizio Sanitario Nazionale. Fatte salve le situazioni in cui la struttura veterinaria pubblica o privata disponga diversamente. L’onere è, in via generale, a carico del soccorritore (O meglio ‘utente della strada’), causa o coinvolto nell’incidente stradale.

SE SI RIESCE A RINTRACCIARE IL PADRONE DELL’ANIMALE LE SPESE PROCURATE AL MIO MEZZO E/O ALLA MIA PERSONA SONO A SUO CARICO?
LAV: Se la responsabilità dell’accaduto è del proprietario e/o del detentore dell’animale, le spese sono a loro carico ai sensi dell’articolo 2052 del Codice Civile. A prescindere se siano assicurati per danni diretti o indiretti causati dal loro animale.
ANMVI: Per i danni causati dall’animale – se di proprietà – l’automobilista danneggiato potrà rivalersi per omessa custodia dell’animale qualora ricorrano gli estremi. Si tratta però di una evenienza diversa dal campo di applicazione dall’articolo 31 della legge 29 luglio 2010, n. 120 e diversa dal regolamento del MIT (ora MIMS, ndr) che ha disciplinato i mezzi di trasporto per il soccorso di animali in stato di necessità.

ESISTE UNA NORMA CHE PUNISCA I PADRONI CHE NON CUSTODISCONO GLI ANIMALI CON LA DOVUTA ATTENZIONE METTENDO A RISCHIO GLI AUTOMOBILISTI/MOTOCICLISTI?
LAV: Sì, l’articolo 672 del Codice Penale, depenalizzato ma sempre valido, prevede una sanzione pecuniaria per l’omessa custodia.
ANMVI: Sia il proprietario che Comune e ASL possono essere chiamati a rispondere per omessa custodia di animali proprietari (nel primo caso) e di animali vaganti/randagi (nel secondo). Anche in questo caso siamo in una altro ambito normativo.

IL DECRETO FA DISTINZIONE FRA ANIMALI DOMESTICI (APPARTENENTI A QUALCUNO) E ANIMALI SELVATICI LIBERI?
LAV: Tutti gli animali hanno un proprietario. Se non si tratta di una persona fisica, questo è il Sindaco – in base al Codice Civile – per gli animali domestici. È invece la Provincia, su delega della Regione, per gli animali selvatici.
ANMVI: No, il decreto regolamentare del Ministero dei Trasporti, ha come finalità il rispetto del benessere degli animali. Ma anche di garantire l’incolumità pubblica e la sicurezza stradale. Pertanto viene disciplinato il trasporto di animali da recuperare ‘la cui presenza possa costituire un pericolo per la circolazione stradale’ (quindi non solo se feriti o incidentati).

STABILISCE CHI DEVE PAGARE LE SPESE DI SOCCORSO E DI EVENTUALI INTERVENTI CHIRURGICI E FA DISTINZIONE IN FUNZIONE DEL TIPO E DELLE DIMENSIONI DELL’ANIMALE?
LAV: No. Ma la domanda ha già una risposta alla 4) e alla 5).
ANMVI: Né il Codice della strada né il Regolamento ministeriale contengono disposizioni di natura economica; le spese relative ai mezzi di soccorso e al loro utilizzo sono a carico dei titolari (pubblici o privati) dei mezzi stessi. Mentre le spese per il recupero, il trasporto e le cure dell’animale sono a carico del soccorritore.

UN RICCIO DI 20 CM SCHIACCIATO DA UN’AUTO È EQUIPARABILE AD UN CINGHIALE, A UN CERVO, UN CAPRIOLO INVESTITO DI NOTTE MENTRE ATTRAVERSA UNA STRADA DI CAMPAGNA?
LAV: Si.
ANMVI: La norma non fa distinzioni di specie; scartato l’ambito di applicazione per la tutela dell’animale, subentra quello del recupero di animali ‘la cui presenza possa costituire un pericolo per la circolazione stradale’.

C’È UN 118 VETERINARIO?
LAV: Sì, attraverso la reperibilità anche notturna e festiva dei Servizi Veterinari delle ASL, in maniera diretta o attraverso convenzioni. La realtà varia da zona a zona e in alcune realtà come Verona, Rimini, Sanremo, ad esempio, sono in rete i diversi soggetti deputati al soccorso (Forze di Polizia, Servizio veterinario pubblico, ambulatori veterinari privati anche attraverso l’Ordine provinciale dei medici veterinari, Comune, Provincia) con l’aiuto anche delle associazioni di volontariato. In Veneto il numero 118 fornisce risposte mentre in altre Regioni no. Queste norma del Codice della Strada ha anche il merito di aver portato alla luce questa tematica di interesse pubblico per gli aspetti sanitari, morali, di sicurezza e incolumità pubblica e, quindi, ci battiamo per la creazione di un ‘118 veterinario’ efficace in tutta Italia. Tutte le associazioni animaliste già svolgono questa attività di informazione e orientamento e senza alcun riconoscimento economico.
ANMVI: Numeri di emergenza possono essere istituiti a livello territoriale. E alcune Regioni hanno affrontato la questione del servizio telefonico, ma non esiste un numero pubblico di emergenza nazionale come quello ipotizzato. Per questo FNOVI e ANMVI hanno realizzato www.struttureveterinarie.it , un servizio a costo zero per cittadini e Pubbliche amministrazioni che ci auguriamo possa essere adottato dalle forze dell’ordine e da tutti coloro che a vario titolo si confrontano con il Codice della strada.

QUAL È LA SANZIONE PER CHI NON PRESTA SOCCORSO?
LAV: Chi investe un animale ha l’obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso, chi non lo fa rischia una multa da 421 a 1.691 euro. Anche le altre persone coinvolte nell’incidente, ad esempio i passeggeri a bordo del mezzo, devono prestare soccorso: l’inosservanza costa una multa da 85 a 337 euro. In più, possono essere accertate responsabilità sotto il profilo penale: il riferimento è l’articolo 544-ter del Codice penale.
ANMVI: L’obbligo di soccorrere tempestivamente non riguarda solo l’automobilista, maSoccorso agli animali, in tutta Italia una sola ambulanza del servizio  pubblico - Corriere.it anche le persone coinvolte in un incidente con danno ad animali. Chiunque non ottempera a quest’obbligo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 421 a 1.691 euro (per il conducente). E da 85 a 337 euro (per i passeggeri).

OGGI SE SI CHIAMA QUALSIASI SOCCORSO È SEMPRE GRATIS PER L’UOMO. QUI SIAMO DI FRONTE ALL’OBBLIGO DI CHIAMARE I SOCCORSI MA SENZA CHE SI SAPPIA CHI DEVE PAGARE. UN PO’ ASSURDO…
LAV: Se una persona che ha causato o è stata coinvolta in un incidente con danno a uno o più animali non si ferma e chiama soccorso rischia una sanzione che può essere più alta della spesa veterinaria. Per il merito si rimanda alla risposta sulla proprietà giuridica dell’animale. Per approfondimenti su veterinari contattare la Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari www.fnovi.it che riunisce i veterinari pubblici e privati.
ANMVI: I medici veterinari hanno reso tramite www.struttureveterinarie.it un servizio di pronta rintracciabilità. La prestazione veterinaria d’urgenza o in emergenza è a pagamento, non essendo una prestazione rimborsata dal SSN. Il Legislatore nel riformare il Codice della strada non si è posto il problema dell’obbligo ‘oneroso’ (neanche per l’uomo tuttavia è propriamente gratis – il SSN è finanziato dai contribuenti italiani). In questo caso l’atteggiamento della norma va più nella direzione di ‘chi sbaglia paga’: o si pagano le conseguenze dell’incidente o la multa. È pleonastico evidenziare che l’ANMVI ha fatto notare le incongruenze fra buoni propositi della Legge e la distrazione sugli oneri economici del suo assolvimento. Così come il fatto che si è lasciata una lacuna incolmata. Disciplinando solo il trasporto, si è trascurato di considerare che il medico veterinario che con proprio mezzo (quindi ad auto senza animale) raggiunga la sede dell’emergenza, è passibile di multa in caso di superamento del limite di velocità o di utilizzo di dispositivi acustici. Multe comminate per questo sono state quasi sempre annullate dal Giudice di pace, ma il Legislatore non ne ha tenuto conto.

OBBLIGO SOCCORSO ANIMALI: QUANDO CHIAMARE IL SOCCORSO DIVENTA UN’ODISSEA
Recentemente, siamo ad aprile 2021, abbiamo raccolto la testimonianza di un lettore che si è fermato a soccorrere un animale selvatico ferito. La buona azione si è però trasformata in una… disavventura! La vicenda è successa in Campania: l’uomo ha trovato un falco ferito e, non sapendo ovviamente come soccorrere correttamente questo prezioso volatile, ha provato a chiamare in sequenza, con tanta buona volontà: un’associazione per la protezione dei volatili, la polizia locale, un numero verde per il pronto soccorso animali, i Carabinieri forestali, il Centro recupero animali selvatici (CRAS), la ASL territoriale, venendo sempre RIMBALZATO o RIMANDATO a un’altra struttura. Fino a che dalla ASL gli hanno detto di portare da solo il volatile al CRAS…

Ora magari questo è un caso limite. Ma è incredibile che da 10 anni esista una legge che obbliga, giustamente, di soccorrere gli animali, ma da altrettanti anni non si sia fatto nulla per istituire il 118 veterinario nazionale così da togliere ogni dubbio su chi chiamare, come richiesto a gran voce da tutte le associazioni animaliste e dagli stessi veterinari. E resta sempre aperta anche la questione degli oneri economici dei soccorsi.

Fonte: sicurauto.it


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