Un gesto simbolo della crudelta’ umana, condannato oggi piu’ che mai dall’opinione pubblica italiana, ormai molto sensibile alle tematiche animaliste. L’abbandono di cani e gatti, soprattutto d’estate, e’ un fenomeno ancora radicato nel nostro Paese: le stime della Lega antivivisezione (Lav) dicono che ogni anno, in Italia, circa 130.000 animali vengono abbandonati. Piu’ dell’80% di loro rischia di morire in incidenti, di stenti o a causa di maltrattamenti, mentre il 20% finisce in un rifugio per animali dove, specialmente se anziano o affetto da patologie importanti, concludera’ tristemente la sua esistenza.
Nonostante le molte campagne di sensibilizzazione realizzate in questi anni, dunque, il fenomeno dell’abbandono e del randagismo fa registrare ancora dei numeri preoccupanti. I piu’ aggiornati dati del ministero della Salute indicano in oltre 100.000 il numero di cani entrati nei canili sanitari (pubblici) nel 2011 a cui si aggiungono oltre 140.000 cani dei canili e rifugi autorizzati (privati/associazioni), ricorda la Lav, che lancia in questi giorni una campagna e la proposta di una nuova legge.
“La rimozione dei divieti che rendono difficile la convivenza con i quattro zampe, come in questi ultimi giorni e’ accaduto con i divieti condominiali – evidenzia all’Adnkronos Salute Ilaria Innocenti, responsabile Lav Settore Cani e Gatti – e’ importante anche nell’ambito di un’efficace attivita’ di prevenzione del reato di abbandono di animali: agevolare la convivenza puo’ essere un incentivo ad accogliere in famiglia un pet, meglio se adottato da un canile.
Eppure gli animali continuano a essere abbandonati perche’ la scelta di vivere con loro non e’ stata ponderata con responsabilita’, perche’ ritenuti impegnativi o costosi. Per contrastare questa piaga, proponiamo alcune misure tese a riformare la legge 281/91 (Tutela animali d’affezione e prevenzione del randagismo). Oltre a essere un reato, l’abbandono porta a un dispendio di soldi sull’intera collettivita’: considerando che per ogni cane ospitato in canile ogni Comune paga circa 1.000 euro all’anno, e nei canili italiani ci sono circa 150.000 quattrozampe, le proporzioni del fenomeno sono rilevanti”.
Questi i punti chiave della petizione per la riforma della legge 281/91, che si potra’ firmare on line su www.lav.it e anche su www.erbolario.com grazie al sostegno offerto dall’azienda di cosmetici.
1) Rendere piu’ semplice la vita assieme: accesso libero nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, (alberghi, campeggi, spiagge, mezzi di trasporto pubblico) a cani e gatti. Detrazioni fiscali su cibo e spese veterinarie per chi adotta un quattro zampe, riconoscimento del farmaco equivalente in veterinaria, adeguamento dell’Iva a livelli europei per alimenti e farmaci per animali tenuti non a scopo di lucro. Incentivi alla sterilizzazione di cani e gatti. Potenziamento dell’anagrafe felina e inserimento di cani e gatti nel certificato di ‘stato di famiglia’.
2) Aiutarli tutti: istituzione di un 118 unico a livello nazionale per il pronto soccorso veterinario, previsione del ‘cane libero accudito’ in aree identificate.
3) Adozioni responsabili: convenzioni tra canili e Comuni con precisi standard di qualita’ e tariffa minima senza la possibilita’ di aste al ribasso, numero massimo di 200 cani per canile, presenza obbligatoria all’interno delle strutture di almeno un’associazione di volontariato, apertura quotidiana al pubblico per almeno 6 ore per favorire controlli e adozioni.
4) Prevenire e reprimere maltrattamenti e abbandoni: prevedere il divieto di detenzione di animali a coloro che abbiano riportato una condanna per reati contro di essi.
Categorie: Curiosità
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