I maltrattamenti e le uccisioni dei gatti delle colonie feline del centro storico di Alghero sembrano non avere fine, protette da una diffusa omertà. Questa volta è toccato a un un gattino di 5 mesi, crudelmente ucciso a calci, davanti al gattino con cui faceva sempre coppia.
Sembrerebbe opera di un gruppo di teppestelli che hanno vigliaccamente infierito sul piccolo lasciandolo sulla strada privo di vita. Qualcuno avrebbe assistito alla scena e i volontari fanno appello alla sua coscienza perché riferisca quanto sa alle autorità di polizia presso cui è stata sporta denuncia.
Questi ricorrenti episodi di violenza solo negli ultimi mesi hanno portato ad una morte atroce tre gatti tra cui una micia in avanzato stato di gravidanza.
Lo scorso 20 aprile è stata organizzata una fiaccolata allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’accaduto affinché la morte violenta di tanti randagi indifesi non rimanesse impunita.
Ora che l’orrore si ripete, i volontari di Alghero rivolgono un appello al Comune perché tuteli le colonie feline e faccia luce sulle responsabilità. Gli animali randagi sono sotto la diretta responsabilità deL Sindaco.
Il Sindaco infatti, sulla base del dettato degli artt. 823 e 826 del Codice Civile, esercita la tutela delle specie animali presenti allo stato libero nel territorio comunale e, sempre al Sindaco, in base al D.P.R. 31 marzo 1979, spetta la vigilanza sulla osservanza delle leggi e delle norme relative alla protezione degli animali.
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