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Ancora un cucciolo che rischia di finire nel tritarifiuti. Nel milanese gattino salvato in extremis

19/03/2012

Sono passati poco più di dieci giorni dalla notizia di un cucciolo di cane salvato a Livorno dal tritarifiuti, ora è un gattino che grazie all’accortezza di un addetto alla raccolta dei rifiuti dell’Amsa è scampato ad una morte orrenda. Ma chissà quanti non hanno avuto la loro stessa fortuna.
E’ successo a Settimo Milanese: un operatore dell’Amsa stava prestando servizio quando, sollevando il cassonetto del cartone per svuotarlo nel vano posteriore del camion compattatore, ha notato un gatto nero adulto fuggire. L’operatore ha quindi azionato lo stop della pressa accorgendosi che tra i cartoni c’erano 4 cuccioli di gatto, tre dei quali ormai morti.
Per tutta la giornata l’operatore dell’Ama si è preso cura del sopravvissuto, ma, vista la difficoltà di alimentare il micio –il gatto rifiutava il cibo – ha dovuto chiedere aiuto alla Sezione Enpa di Milano, la quale ha preso in carico l’animale. Finalmente, dopo aver smaltito la paura e la tensione accumulata nel corso di una giornata così drammatica per lui, il cucciolo ha ripreso a mangiare e le sue condizioni sono in via di miglioramento.
«Nel 2011 sono stati circa una quarantina i gattini consegnati all’Enpa o soccorsi direttamente dagli operatori, che hanno provveduto anche a svezzarli», spiega Ermanno Giudici Presidente dell’Enpa di Milano. Ed è proprio per sostenere le attività di pronto soccorso che i volontari milanesi hanno organizzato – presso lo showroom Esau (via Alessandria 5) – una vendita di beneficienza di costumi da bagno per donna, che, iniziata il 15 marzo, proseguirà fino a giugno. «E’ anche grazie iniziative meritorie come questa se l’Enpa è in grado di garantire servizi di assistenza agli animali – prosegue Giudici -. Per la Protezione Animali, infatti, un gattino da svezzare comporta una spesa di circa 150€ per l’acquisto di latte, biberon cibo da, materiale di consumo e farmaci (se necessari). A questo va aggiunto l’impegno medio di circa due ore al giorno, per un periodo di 25 giorni, per il volontario; un impegno importante che va a sommarsi a tutte le altre attività di soccorso agli animali: solo nel 2011 ne abbiamo curati quasi 1.900.»


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