«Siamo certi che l’Ordine dei Veterinari terrà fede al proprio dovere disciplinare, consapevole delle conseguenze della mancata applicazione delle norme sulla responsabilità di vigilanza in capo agli Ordini e per ribadire che i veterinari hanno a cuore la salute e la tutela degli animali». Questo il commento dell’Ente Nazionale Protezione Animali sul caso dei due veterinari condannati in via definitiva all’Aquila per avere ucciso nove cuccioli di cane, in violazione della normativa nazionale 281/91 “Tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo” e della legge 544 bis del Codice Penale che considera un grave delitto cagionare la morte di un animale. «La Corte di Cassazione ha finalmente fatto luce su una vicenda tanto triste, quanto deprecabile – prosegue l’Enpa – a questo punto ci aspettiamo un intervento deciso dell’Ordine dei Veterinari, radiando immediatamente i due criminali, affinché sia chiaro una volta per tutte che chi è chiamato a curare ed a salvare la vita di altri esseri viventi, deve operare in una cornice di legalità e soprattutto rispettando quanto previsto dal codice deontologico della professione veterinaria».
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