A mettere sulle tracce dei trafficanti di cani sono state le segnalazioni alla Polizia di una associazione animalista. Gli agenti, nel corso di due operazioni dello scorso agosto, erano riusciti a intercettare i trafficanti e liberare i 1.000 cani che, rinchiusi in piccole gabbie caricate su quattro camion, stavano per essere fatti passare illegalmente alla frontiera tra la Thailandia, nella provincia di Nakhon Phanom, ed il Laos per essere destinati al consumo umano. Purtroppo non tutti i cani sono riusciti a sopravvivere alle terribili condizioni in cui erano tenuti e 119 sono stati trovati morti per asfissia nelle gabbie dove erano stati chiusi per tutto il viaggio.
I trafficanti, arrestati con l’accusa di traffico e trasporto illegale di animali, sono ora stati condannati a quattro mesi di carcere più multe 240 ai 530 euro essendo stati ritenuti dalla giustizia tailandese colpevoli di aver violato la sezione 91 del Codice criminale, non solo per il commercio illegale di animali ma anche per la crudeltà e le sofferenzea fatte subire ai cani. Non hanno costituito un attenuante le misere condizioni di vita dei trafficanti e delle loro famiglie. I volontari delle associazioni animaliste, grazie alle donazioni pervenute dopo il sequestro dei cani, stanno curando quelli sopravvissuti ai maltrattamenti e alle malattie, sperando di poterli dare in adozione o restituirli ai proprietari a cui erano stati rubati dai trafficanti.
Una vittoria che non cancella le tristi stime di Animal People che vedono 13-16 milioni di cani e 4 milioni di gatti macellati ogni anno per consumo alimentare umano in Asia, dal 2003.
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