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Anche la Phoenix dice no al trasporto di animali per la vivisezione. Sempre di più le “fly cruelty free”

14/08/2012

Si allunga l’elenco della compagnie aeree che hanno detto no al trasporto degli animali destinati alla sperimentazione. Anche la statunitense Phoenix, che nei giorni scorsi avrebbe dovuto spedire all’aeroporto di Fiumicino un carico di 50 scimmie provenienti dalle Barbados e diretto ai laboratori senesi della multinazionale Novartis, ha comunicato che non effettuerà più questo tipo di spedizioni.
Per l’Ente Nazionale Protezione Animali si tratta di una grande vittoria giunta a coronamento di una campagna, quella contro i “voli della morte”, che ha riscosso l’adesione della stragrande maggioranza degli italiani e mobilitato moltissimi attivisti. «In un primo momento eravamo riusciti a ottenere che la Novartis annullasse l’invio dei primati», spiega la Protezione Animali che prosegue: «successivamente, però, abbiamo appreso che la Novartis, preoccupata per le possibili proteste in un aeroporto italiano, era intenzionata a farli atterrare in uno scalo estero per poi trasferirli via terra nel nostro Paese».
Ma adesso, con il dietrofront della compagnia aerea statunitense, anche questa ipotesi sembra sfumare. A darne notizia con una lettera indirizzata all’eurodeputato Andrea Zanoni – che l’Enpa ringrazia di cuore – è stato il vice presidente della Phoenix M. Thompson, il quale mostrando di condividere la sensibilità degli italiani su questa materia, ha confermato che la sua impresa non parteciperà più ad alcuna spedizione di animali per la sperimentazione.
«Naturalmente ringraziamo la società statunitense per essersi allineata alle altre compagnie virtuose – prosegue l’Enpa -. La nostra campagna contro i “voli della morte” prosegue con altrettanta determinazione fino a quando non ci sarà più alcuna compagnia aerea che trasporterà animali per conto dell’industria della vivisezione».
Sono circa una cinquantina le compagnie aeree che hanno detto no ai “voli della morte” ovvero al trasporto, da una parte all’altra del globo, degli animali destinati alla vivisezione. Di questo elenco, al quale proprio in questi giorni si è aggiunta la statunitense Phoenix, fanno parte alcuni dei più importanti vettori internazionali, tra cui – secondo quanto appreso dall’Enpa – Alitalia, British Airways, Lufthansa, Virgin Atlantic e Ryanair. All’appello, però, manca ancora Air France che continuerebbe a “fare affari” con le industrie della vivisezione.
«Accogliamo con grande soddisfazione il dietrofront della Phoenix. Dire no ai viaggi della morte è una decisione che paga: è il valore aggiunto che orienta gli italiani – la stragrande maggioranza dei quali, com’è noto, è contrario alla sperimentazione sugli animali – nella scelta della compagnia aerea con la quale partire», commenta l’Ente Nazionale Protezione Animali.
«Naturalmente – prosegue l’Enpa – auspichiamo che la lista delle compagnie “virtuose” si ampli sempre di più. Noi saremo felici di darne notizia ai nostri associati, e più in generale all’opinione pubblica, attraverso i nostri canali di informazione. Gli italiani, infatti, vogliono volare “cruelty free”».


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