Il portale dedicato
al mondo degli animali
Online
dal 2010

Patrocinato 
dall’Ente 
Nazionale 

Protezione 
Animali 

Con il patrocinio di ENPA

Adozione di cani, le conversazioni su Facebook. L'analisi ANSA e DataMediaHub: sui social non solo leoni da tastiera ma terra fertile per benessere anmale

28/04/2021

I social, a cominciare da Facebook naturalmente, vengono perlopiù dipinti come fonte di odio e ‘fake news’. Comportamenti e dinamiche che ovviamente si verificano ma che rappresentano solo una parte di quanto avviene. Di recente Facebook ha reso noto che in favore di organizzazioni no-profit e cause personali, a livello mondiale, più di 5 miliardi di dollari sono stati donati tramite raccolte fondi su Facebook e Instagram, di cui 2 miliardi da febbraio 2020. ANSA e DataMediaHub hanno voluto indagare uno dei lati buoni di Facebook analizzando le conversazioni relative all’adozione di cani all’interno della piattaforma più popolata del pianeta, e del nostro Paese, in Italia, dall’inizio del 2021 a ieri.
Complessivamente, all’interno delle fanpage, dei gruppi pubblici e dei profili verificati, sono stati prodotti poco meno di 52mila post sull’argomento.
Post che hanno generato circa 2.5 milioni di interazioni (like + ‘reaction’ + commenti e condivisioni) da parte delle persone. Il post che ha generato maggior coinvolgimento è stato postato il 26 gennaio scorso all’interno del gruppo ‘Tutti insieme appassionatamente con gli animali’. Nonostante il gruppo conti poco più di 3mila membri, il post ha ottenuto oltre 2mila tra mi piace e le altre reaction e, soprattutto, più di 75mila condivisioni. Una storia a lieto fine visto che, come non era difficile immaginare, abbiamo potuto verificare che il cane in questione è stato adottato.
Gli altri due post che hanno generato il maggior engagement sono di una delle principali organizzazioni di volontariato, L’Organizzazione internazionale protezione animali (OIPA), che dalla pagina della sezione di Napoli ha lanciato un appello per l’adozione di quattro cuccioli, e quello della pagina dell’Ente Nazionale per la Protezione degli Animali (ENPA), che ha per protagonista un cucciolone con una storia triste alle spalle. In entrambi i casi l’obiettivo di trovare una casa ai cani in questione è stato raggiunto. L’infografica fornisce gli ulteriori dettagli dei dati su like, reaction, condivisioni e commenti dei tre post in questione.
Due dei tre post in questione sono relativi a cani in Sicilia, e anche il terzo riguarda Napoli e dunque il Sud Italia. Infatti, purtroppo, il fenomeno del randagismo e dell’abbandono dei cani è particolarmente diffuso in tutto il Mezzogiorno, e non si contano le migliaia di cani (e altri animali domestici) che quotidianamente, grazie all’opera di volontari e ‘staffette’ vengono portati al Centro-Nord alle persone che generosamente decidono di prendersene cura.
Ecco che allora abbiamo chiesto alla coordinatrice di una rete di volontari del Comune di Grammichele (CT), Graziella Palmieri, alcune cose sul fenomeno.

1) Il comune di Grammichele come combatte il fenomeno del randagismo e dell’abbandono di cani? Il Comune di Grammichele, tramite le volontarie accreditate presso il suo Ufficio Randagismo e Benessere Animali, presente anche su Facebook con pagina propria, attua le linee guida per il contrasto al randagismo dell’ Assessorato alla Salute della Regione Sicilia, in vigore dal 2018, che prevede il censimento della popolazione canina vagante e la limitazione delle nascite tramite sterilizzazione gratuita, effettuata tramite le ASP di competenza per territorio e distretto . Ovviamente senza le volontarie comunque poche rispetto alle necessità, siamo circa 8, più qualche cittadino di buon cuore, nulla sarebbe attuabile.

2) Quanti volontari lavorano attivamente per curare e dar da mangiare ai cani ai quali date ospitalità attraverso l’ufficio benessere animali e lotta al randagismo? Come vi sostenete economicamente? Ci sovvenzioniamo per la maggior parte con mezzi propri, donazioni di privati anche da Malta e a volte adottanti dei nostri cuccioli. Il comune riesce allo stato attuale a fornire piccole sovvenzioni che coprono ben poco. I numeri raggiunti nell’ultimo anno tra sterilizzazioni, anagrafe e adozioni sono abbastanza soddisfacenti, abbiamo avuto circa 70 adozioni dalla scorsa estate ad oggi, tutte tramite supporto di altre volontarie e famiglie raggiunte tramite social, opportunamente valutate dalla volontaria che si occupa delle adozioni (che sarei io). Il più grande problema ed ostacolo allo stato attuale e la mancanza di un rifugio, utilizziamo attualmente un singolo box comunale e numerosi stalli privati e personali sempre al collasso, incluse le ns abitazioni.

3) Qual è la rilevanza di Facebook per aiutarvi a trovare persone che vogliano adottare i cani che ospitate? Facebook, le condivisioni, il passaparola, la collaborazione con volontarie e strutture del Nord e di Malta, nel nostro caso, sono di vitale importanza. É la sola finestra che ci dà visibilità. Insomma, il lavoro dei volontari rischierebbe di essere vano nel dare casa e amore ai cani se questi tramite Facebook non riuscissero a dare visibilità alla loro opera e dunque entrare in contatto con coloro che scelgono di adottarli.

Abbiamo ulteriormente approfondito il tema analizzando le conversazioni all’interno di alcune delle principali pagine e dei principali gruppi, per numero di follower/membri, che fanno questa opera di divulgazione e comunicazione che abbiamo visto essere così rilevante. La pagina Facebook con il maggior numero di follower, tra quelle esaminate, è quella dell’Ente Nazionale per la Protezione degli Animali (ENPA). Seguono quella di Pronto Soccorso Animali TV e Casa Bau, Uno per Tutti – Tutti per Loro. (proseguire la lettura cliccando qui)


Categorie: Curiosità