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Mondo animale

Abbattimento lupi in“Chi uccide un lupo colpisce tutto il gruppo familiare”

26/09/2025

Le prime richieste di deroga per l’abbattimento di almeno due lupi nella Lessinia veronese sono state presentate in Regione Veneto. Non sono mancate le reazioni degli animalisti e quanti rispettano gli splendidi animali che sono i lupi.Come alimentare il cane da guardiania Anti Lupo.
A condivividere l’ingiustificato ricorso agli abbattimeni anche il comunicato stampa dell’associazione Io non ho paura del lupo, che sottolinea: “In merito alle recenti dichiarazioni e richieste di abbattimento del lupo in Lessinia, presentate dal consigliere regionale Stefano Valdegamberi e riportate dalla stampa, riteniamo doveroso precisare alcuni punti fondamentali”. – proseguendo – “Dai nostri sopralluoghi, a Malga Rambalda non ci risulta siano mai stati installati veri e propri recinti anti-lupo con tutte le caratteristiche tecniche del caso. Le misure di prevenzione più efficaci, recinzioni elettrificate e cani da guardiania, non sono mai state adottate in maniera strutturale presso l’alpeggio citato e più in generale nella maggioranza delle malghe della Lessinia. Parlare di “recinzioni” e di richieste di deroga senza aver applicato i mezzi di prevenzione è quindi fuorviante“.
Ivana Sandri, presidente dell’Enpa di Rovereto, commenta in una nota stampa la notizia dell’avvistamento dei cuccioli del lupo ucciso in Lessinia. “Lo ribadiamo: gruppo familiare. Perché l’uccisione di un lupo a caso, solo per motivi propagandistici o per cercare consenso, è sempre inaccettabile. Ancor di più se viene fatta alla cieca”.
Attualmente la famiglia è composta da tre adulti e quattro cuccioli di circa quattro mesi. Sebbene la loro sopravvivenza sia teoricamente possibile, la mancanza di un adulto di riferimento potrebbe avere conseguenze moltoI lupi sono più tolleranti dei cani? Le differenze ‘sociali' dei due mammiferi gravi sul futuro dei piccoli e sull’equilibrio dell’intero branco. Non solo: la disgregazione della famiglia potrebbe spingere i lupi superstiti a rivolgersi agli animali da allevamento, resi dall’uomo incapaci di difendersi attraverso il processo di domesticazione. “Chi ha autorizzato l’uccisione del lupo con motivazioni pretestuose – aggiunge Sandri – a fronte di sistemi di protezione e prevenzione praticamente assenti o inefficaci, si assume responsabilità pesantissime”. L’esperienza internazionale conferma l’inutilità degli abbattimenti: in nessun Paese le predazioni sono diminuite grazie alle uccisioni, anzi in alcuni casi la situazione è peggiorata. “Lo diciamo da sempre – ribadisce Sandri –: la convivenza è possibile, ma non passa dalle armi. Passa invece dall’intelligenza di privilegiare misure di prevenzione, che esistono e funzionano, se adottate correttamente”.


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