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A S. Pietro per ringraziare il Papa e dire “no” alla strage degli agnelli

25/03/2013

Sua Santità Papa Francesco, ancora prima che le associazioni animaliste gli abbiano potuto far pervenire le firme raccolte affinchè le autorità religiose rinuncino alle pellicce di ermellino, ha già abolito la mozzetta papale bordata della pregiata pelliccia. Dalle parole del Santo Padre emerge quanto gli stia a cuore la compassione e la tenerezza verso i più piccoli e indifesi.
Cosa c’è di più tenero, piccolo e indifeso di un neonato come un agnellino?
Per questo, la Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente, in occasione dell’Angelus della Domenica delle Palme, era presente in Piazza S. Pietro per richiamare l’attenzione di Papa Francesco contro la strage di agnellini e capretti che soprattutto in questa stagione rischiano di finire nel piatto. Il “picco pasquale” di solito conduce al macello per un solo giorno, più di 250mila animali in tenera età. Sono per lo più cuccioli di 30-40 giorni, nati dopo cinque mesi di gravidanza delle madri, la cui fecondazione è regolata in maniera tale da poter macellare i piccoli quando pesano 8-12 chili.
Tra le comunità cristiane più antiche, l’agnello era rappresentato sulle spalle del pastore e simboleggiava l’anima salvata da Cristo. La sua uccisione per Pasqua non ha alcun fondamento nella tradizione cristiana, semmai ha radici nel Vecchio Testamento. E’ un rito cruento, in forte contraddizione col concetto di Resurrezione, che porta con sé il rinnovamento della fede e della speranza, è un rito non necessario in una società, la nostra, già impregnata di violenza e di morte, che serve soltanto a soddisfare gli interessi dell’industria alimentare.
A ricordarlo, in piazza con un agnello di zucchero a grandezza naturale, cartelli e striscioni, una delegazione delle associazioni aderenti alla Federazione (tra le quali Enpa, Lav, Oipa, Leidaa, Lega del cane, Marevivo). Infatti l’esortazione a rispettare tutti gli esseri viventi, a cominciare dai più piccoli e dai più deboli, ha trovato un’eco forte nelle parole di Papa Bergoglio, che ha scelto di chiamarsi Francesco come il Santo di Assisi e martedì scorso ha pronunciato parole memorabili, per le quali la Federazione ha deciso di ringraziarlo direttamente da piazza San Pietro. In questo spirito le associazioni invitano gli italiani a compiere un gesto d’amore, attuando nel precetto Pasquale la scelta di non consumare animali. Con un semplice “no” alla carne di agnello e di capretto. Prelibati menu alternativi, senza carne, sono presentati sul sito cambiamenu.it.
La campagna prosegue nelle principali piazze italiane, dove è possibile firmare la petizione con cui – spiega la Federazione – chiediamo al governo e al Parlamento 10 leggi a tutela degli animali. Tra queste, la promozione di scelte alimentari senza prodotti di origine animale, la disincentivazione degli allevamenti intensivi e, comunque, l’obbligo di stordimento per tutte le macellazioni. 


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