“E’ inconcepibile che, proprio il giorno in cui il Ministro Brambilla ha premiato le manifestazioni senza animali, si venga a sapere che, durante le prove del palio di Pistoia – svoltosi sabato 23 luglio -, un cavallo è rimasto ferito ed è stato poi soppresso.» Così l’Enpa sul tragico e amaro epilogo della Giostra dell’Orso. A rendere ancora più inquietante lo scenario che fa da sfondo a questa nuova morte, è la circostanza riferita da fonti di stampa, secondo cui la notizia sarebbe stata tenuta segreta fino a oggi. «E’ evidente – prosegue l’Enpa – che, se gli organizzatori della manifestazione hanno mantenuto il più assoluto riserbo per ben quattro giorni, hanno taciuto per non intralciare lo svolgimento della manifestazione. Un atteggiamento omertoso che fa rabbrividire e denota il più assoluto disprezzo per la vita di un essere senziente. Altro che amore o passione per i cavalli, qui siamo al grado zero dello sfruttamento.» «Questa morte, che si somma a quella dei due cavalli deceduti, rispettivamente, in occasione del Palio di Ronciglione e di Siena – aggiunge la Protezione Animali – conferma la necessità, divenuta ormai indifferibile, di porre fine a questo tipo di manifestazioni; è la prova che palli, feste e sagre, sono incapaci di garantire l’incolumità degli animali, al di là di tutte le misure di sicurezza che possono essere pianificate e adottate.”
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