Cinque gatti, tre adulti e due micini sono stati abbandonati, senza acqua né cibo, in una delle baracche costruite su palafitte tipiche delle barene di Fusina. A compiere il gesto infame un uomo dedito alla caccia che saltuariamente usava la baracca quando invece si dedicava alla pesca.
I poveri gatti erano stati lasciati nella baracca probabilmente perché tenessero lontani i topi o semplicemente perché in casa rappresentavano un fastidio.
Gli animali sarebbero certamente morti non avendo alcuna possibilità di andarsi a procurare acqua e cibo. Le barene infatti sono isolotti che emergono durante la bassa marea e sono sommersi durante l’alta marea: sono coperti di erba come un prato ma in realtà sono acquitrini che i gatti non riescono ad attraversare.
Fortunatamente qualcuno ha avvertito dei volontari animalisti che immediatamente si sono recati in soccorso dei “prigionieri” ma il loro recupero è stato più complicato del previsto perché gli animali erano troppo spaventati per fidarsi e lasciarsi avvicinare da qualcuno.
Per portare a termine il salvataggio i volontari di Centopercentoanimalisti, dell’Enpa e della Dingo hanno dovuto effettuare quattro interventi con gabbie-trappola. Dopo essere stati messi in salvo i gatti sono ora ospiti di una colonia felina di Forte Marghera in attesa di qualcuno che li ami e li adotti.
I volontari di Centopercentoanimalisti hanno lasciato sull’isolotto manifesti di condanna e sdegno contro l’uomo che aveva abbandonato i piccoli felini.
Sono comunque in corso accertamenti sulla regolarità della baracca e di un lungo ponticello costruito dai cacciatori per raggiungere una vicina zona di sparo camuffata.
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