Era rimasta solo una promessa, quella di sospendere l’ordinanza affama randagi. Il Sindaco pensava che fosse sufficiente per “zittire” i cittadini e i volontari dell’Associazione “Animalisti Italiani Onlus” . Nonostante l’annunciata sospensione, sono arrivate a ben “otto animalisti” le multe dei vigili urbani de L’Aquila, perchè colpevoli, a loro dire, di aver dato da mangiare ad alcuni randagi, violando così l’Ordinanza n.64 del Sindaco aquilano. Ordinanza assolutamente illegittima. Già la Sentenza del Consiglio di Stato del 1997 ha stabilito l’illegittimità del divieto di somministrare cibo ai randagi.
Per non parlare delle innumerevoli sentenze del TAR che negli ultimi anni hanno letteralmente annullato le c.d. ordinanze affama randagi.
L’Associazione “Animalisti Italiani Onlus”, ieri era pronta a una nuova protesta per sfamare gli animali e strappare le multe. Con un perfetto tempismo, lo stesso giorno, è stata protocollata l’Ordinanza firmata dal Sindaco Cialente con cui si ritira la precedente Ordinanza n.64 ormai denominata “Affama Randagi” Dichiarazione di Walter Caporale, Presidente Nazionale dell’associazione “Animalisti Italiani Onlus e Capogruppo al Consiglio Regionale dell’Abruzzo”: “Una vittoria storica della battaglia dell’Associazione “Animalisti Italiani Onlus”. Una Vittoria della Perseveranza, Abbiamo manifestato, dato da mangiare agli animali, preso le multe e le abbiamo pure strappate. La nostra protesta è stata continua. Non abbiamo mollato e abbiamo vinto. Oggi siamo tornati qui per sfamare i randagi perché nessuno si può permettere di vietare di dare da mangiare e bere ad un essere vivente che non ha certamente alcuna colpa di ritrovarsi abbandonato per le strade. Un essere vivente che ha diritto alla vita, all’uguaglianza ed al rispetto da parte di tutti ed in particolare dalle Istituzioni. L’ordinanza n.64 del Sindaco è stato un provvedimento inaccettabile, indegno di un Paese civile, di una città civile, ambiguo ed illegittimo se oggi non fosse stata sospesa con la nuova ordinanza di ritiro noi avremmo continuato a sfamare gli animali fin quando il primo cittadino avesse fatto prima o poi marcia indietro“. (animalisti.it)
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