Albert Stocker, un 73enne di Velturno (BZ) era stato ritrovato in un prato vicino a Bressanone in gravi condizioni per profonde ferite da morso al collo, all’addome e alle braccia. Subito si è gridato alla pericolosità dei lupi, di uno sciacallo dorato oppure canidi ibridi, invece a causarne la morte è stato il freddo come da comunicato ENPA.
«La triste vicenda del pensionato deceduto per ipotermia a Bressanone è la “prova provata” che i lupi non sono assolutamente un pericolo per l’uomo, ma l’uomo lo è per i lupi». L’Ente Nazionale Protezione Animali, che rinnova il proprio profondo cordoglio per il decesso del 73enne, commenta così l’esito degli accertamenti genetici condotti sul corpo del pensionato, dai quali è emerso senza ombra di dubbio che la morte dell’uomo non è stata causata né direttamente, né indirettamente da un lupo. Eravamo sicuri che le analisi del DNA avrebbero dato esito negativo, anche se molti non avevano esitato a puntare il dito contro il grande predatore, evocando gli scenari più foschi. Auspichiamo che questa terribile vicenda sia di esempio per tutti e che proprio a partire da essa si ponga fine alla campagna di terrore promossa da politici e rappresentanti istituzionali nazionali, regionali e provinciali per alimentare l’odio contro questa specie particolarmente protetta. Una campagna – conclude Enpa – finalizzata a creare le premesse per indebolire lo status di tutela accordato al lupo e per autorizzare le fucilate. Che è esattamente quanto chiedono le frange estremiste degli agricoltori e dei cacciatori, ma anche di quella politica che vuole costruire il proprio consenso sulle fucilate».
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