Anche in queste giornate che hanno annunciato l’inverno con temperature in picchiata, pioggia, vento e neve, tanti sono i clochard costretti a dormire in strada. Se hanno un cane al seguito, salvo poche eccezioni, nei centri di accoglienza, non possono entrare.
Anche città dalla riconosciuta cultura dell’accoglienza non è permesso essere ospitati nei centri di ricovero, magari in aree riservate, con i propri animali, e questo comporta il fatto che la stragrande maggioranza di senzatetto rinunci ad avere un pasto caldo e un ricovero per la notte per non separarsi dal loro amico a quattrozampe. Sono esempi da seguire Torino, Milano, Bologna. Nel capoluogo emiliano un esempio è il “Rifugio notturno della solidarietà”. Al suo interno sono benvenute le persone senza fissa dimora insieme ai loro cani, con un giardino dove posizionare le cucce e il cibo necessario. Un modello che andrebbe seguito ovunque. Da qui l’appello che l’’Enpa del Trentino, già coperto di neve, ha lanciato per chiedere aiuto alle strutture che ospitano i senza fissa dimora per permettere anche a coloro che hanno un cane di poter passare la notte al chiuso.
«Vogliamo ricordare queste persone, perché sono sicuramente minoritarie in quanto a numero, ma non in quanto a bisogni e sensibilità. – afferma Ivana Sandri, presidente Enpa del Trentino – Non hanno una casa e hanno come unica compagnia i propri animali, amici dai quali non vogliono separarsi, anche a costo di non poter accedere ad un posto letto caldo e asciutto. Sono cittadini per bene che non abbandonano i propri animali per un capriccio, per un personale ed esclusivo interesse, nemmeno in condizione di necessità: non sono da escludere, bensì da riconoscere e apprezzare come esempio di buon cuore e senso di responsabilità”.
L’appello è rivolto alle amministrazioni a cui fanno capo le strutture di accoglienza, l’importanza di ospitarli assieme ai propri animali, senza costringerli a rinunciare ad un ricovero all’asciutto e al caldo pur di non spezzare il legame di affetto profondo.
«Già negli scorsi anni avevamo avuto risposte positive dal Comune di Trento, speriamo che questa disponibilità continui e si estenda ad altre strutture, perché sono inutili le campagne contro gli abbandoni, se nella realtà le amministrazioni pubbliche non rispondono in maniera adeguata» ha concluso la nota di ENPA del Trentino.
Categorie: Cani, Cura e gestione
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