E’ ufficiale il divieto di commercio, detenzione e allevamento in cattivita’ di scoiattoli esotici. E’ stato, infatti, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto che recepisce la normativa europea con ha lo scopo di salvaguardare le specie autoctone, in particolare lo scoiattolo comune europeo (Sciurus vulgaris), la cui esistenza e’ minacciata in tutta Europa, dunque Italia compresa, a causa dell’introduzione di specie alloctone invasive.
La lotta agli ospiti ‘indesiderati’ per l’Ue assume anche il carattere di una battaglia per la legalita’: uno dei nuovi business praticati dalla criminalita’ e’ proprio quello del commercio illegale di animali e specie vegetali esotici e rari, che vengono introdotti sfuggendo ai controlli di legge.
Riferendosi alla direttiva Habitat, alla Convenzione di Berna sulla conservazione della vita selvatica e alla Convenzione sulla Biodiversita’, il decreto conferma l’impegno italiano applicando nel nostro ordinamento le norme europee sull’inserzione di specie vive nell’ambiente naturale per prevenire il pericolo che ne deriva per alcune specie di fauna e di flora selvatiche indigene.
L’Ue, infatti, e’ impegnata in prima linea a contrastare l’importazione di esemplari di specie non native e si e’ espressa in particolare proprio sull’urgenza di tutelare la conservazione dello scoiattolo comune in Italia, messa a rischio dagli esemplari della famiglia Sciuridae, annoverati tra le specie alloctone piu’ invasive e responsabili di danni ingenti alla vegetazione boschiva.
Il decreto si applica a tutti coloro che detengono esemplari vivi delle specie alloctone, con l’esclusione di giardini zoologici, organismi, istituti o centri ufficialmente riconosciuti, strutture dedite alla cura della fauna selvatica, strutture di natura scientifica che detengono animali a scopo di ricerca, imprese circensi.(ansa).
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