Per Elettra, una tataruga caretta caretta, la salvezza è arrivata dalla sensibilità di un pescatore che la scorsa settimana l’ha individuata nel porto di Cesenatico. L’uomo, un pescatore che collabora all’interno del progetto per la conservazione delle tartarughe marine Life Medturtles si è immediatamente accorto che l’animale era in difficoltà e presentava delle ferite sul carapace. Immediata la richiesta di intervento dell’uomo alla Fondazione Cetacea di Riccione. Ad un primo esame i ricercatori hanno rilevato delle feritenon incidentali ma volontarie inferte con una lama sul carapace dove erano evidenti due lettere, forse le iniziali di chi ha compiuto quest’azione vergognosa.
La tartaruga, a cui è stato dato il nome di Elettra, mostrava ferite ancora sanguinanti, indizio che non era passato troppo tempo dal il momento in cui l’animale era stato ributtato in mare dal suo torturatore.
“Recuperato l’animale, abbiamo avuto la conferma di quello che stavamo sospettando, spiegano dalla Fondazione Cetacea di Riccione, le ferite inferte con un attrezzo tagliente sono sicuramente di natura intenzionale, e chiare sono le due lettere, forse le iniziali di chi ha compiuto questo gesto crudele”.
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